Denise Pipitone, ex pm che indagò su scomparsa: “Anna Corona e la figlia Jessica capaci di tutto”
"Quelle due donne sarebbero state capaci di tutto", così Alberto Di Pisa, ex procuratore capo di Marsala, parlando di Anna Corona e della figlia Jessica. Al tempo della sparizione della piccola Denise Pipitone era a capo delle indagini e nelle ultime settimane è tornato a parlare della bambina scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004 e soprattutto della nuova inchiesta.
Denise prelevata da Jessica e poi consegnata ad altri
In un'intervista rilasciata a "Chi l'ha visto?", Di Pisa ripercorre i passaggi delle indagini svolte nelle settimane successive alla sparizione di Denise sottolineando proprio il ruolo di Anna Corona e della figlia. "La tesi che io ho sempre sostenuto e che continuo a sostenere è che questa vicenda nasce in ambito famigliare – spiega l'ex pm – Jessica, figlia del papà biologico di Denise, riteneva la piccola la causa della distruzione della sua famiglia. Secondo noi è stata lei a prelevare la bambina quel giorno, per poi darla ad altre persone che a loro volta l'hanno affidata agli zingari". E poi in merito alla nuova inchiesta aperta dalla procura di Marsala e alla possibilità che le indagini possano portare a un effettivo risvolto, Di Pisa spiega che c'è bisogno di qualcosa di nuovo, che è necessaria una dichiarazione di qualcuno che possa portare elementi nuovi: "Altrimenti è inutile", conclude. E poi in merito a Jessica e Anna Corona l'ex procuratore capo aggiunge: "Quelle due donne sono terribili, capaci di tutto secondo me".
Nella stessa puntata di "Chi l'ha visto?", andata in onda questa sera su Rai3, i giornalisti del programma tv hanno intervistato anche un testimone che ha raccontato dei suoi rapporti con Claudio Corona, sottolineando i rapporti che quest'ultimo aveva con diversi malavitosi. "Quando andavamo a ballare c'erano spesso delle retate – spiega l'uomo – ma la maggior parte delle volte in un modo o in un altro Claudio ed io riuscivamo ad andare via prima dell'arrivo della polizia. Aveva il rispetto di personaggi malavitosi di un certo calibro che frequentava anche". Poi il riferimento che l'uomo fa rispetto a una conversazione origliata tra Claudio e la sorella Anna: "Io ho avuto modo di ascoltare una sera che ero andato a trovarlo a casa sua, in cui parlando con la sorella le diceva di non infastidirlo, ricordandole qualcosa che lui aveva fatto per lei".