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Denise Pipitone, condannata a 1 anno l’ex pm Maria Angioni: “Contesa dalle tv, è diventata una star”

La Procura di Marsala aveva chiesto la condanna a due anni di carcere per l’ex pm Maria Angioni, sotto processo per false dichiarazioni nell’ambito delle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bimba di cui si sono perse le tracce il primo settembre del 2004.
A cura di Susanna Picone
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Condannata a un anno con la pena sospesa l'ex pm Maria Angioni, imputata per false dichiarazioni nell'ambito della vicenda Denise Pipitone, la bimba scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo. Lo ha stabilito il giudice del tribunale monocratico di Marsala (Trapani). "Dobbiamo leggere le motivazioni e poi ci regoleremo di conseguenza, ma faremo appello sicuramente", così l'avvocato Andrea Pellegrino, legale dell'ex pm.

Due anni di reclusione era la richiesta di condanna del pm Roberto Piscitello per l’ex magistrata. Angioni, che indagò sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, è a processo con l’accusa di aver mentito ai colleghi della Procura di Marsala denunciando depistaggi e omissioni nell'inchiesta sul sequestro della bimba.

Piscitello al termine della requisitoria aveva parlato della ex giudice come di una persona che “ha mostrato assoluto spregio della Giustizia”, che “ha ingannato pubblico ministero e giudice tutte le volte in cui ha preso la parola”, che “ha presentato confusi documenti tanto sovrabbondanti quanto irrilevanti”, che “ha mantenuto un comportamento ostinatamente calunnioso anche dopo la commissione del reato, infangando nei media la Polizia nei Mazara del Vallo”.

"Tanto ha fatto per tenere lontana da tutti l'idea che Denise Pipitone non sia stata trovata e i colpevoli assicurati alla giustizia, per incapacità a lei attribuibili. – ha aggiunto il pm – Circostanza questa che denota la rilevante intensità del dolo. Da magistrato ha ritenuto di potersi muovere tra cavilli e interpretazioni, suggestionando l'interlocutore a ritenere che potesse essere incorsa in un cattivo ricordo, in quanto tale incompatibile con l'elemento soggettivo del dolo richiesto dalla norma incriminatrice”.

Nella requisitoria il pm ha alternato la ricostruzione dei fatti alla trasmissione di spezzoni di interventi della Angioni in tv. “L'ex pm ha assunto ben presto il ruolo di vera e propria star televisiva, la cui presenza, in diretta negli studi o da remoto, veniva contesa dalle decine di trasmissioni che sulle reti pubbliche o private calibravano i loro palinsesti proprio sul sequestro della bambina mazarese”, così ancora il pm.

Angioni aveva parlato di depistaggi nelle indagini sul sequestro della bambina e aveva puntato il dito contro gli agenti del commissariato di Mazara e sul loro dirigente Antonio Sfameni, totalmente estraneo nella vicenda. Il pm ha parlato di "malafede" dell'imputata. "Ci vorrebbe uno psicologo o uno psichiatra…e questa faceva il magistrato", ha aggiunto.

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