Denise Pipitone, 14 testimoni per l’ex pm Maria Angioni. “Intervennero anche i servizi segreti”
Maria Angioni, l'ex pm che si è occupata del caso di Denise Pipitone scomparsa a Mazara del Vallo nel 2004, è chiamata a processo per false dichiarazioni ai pm in merito alla vicenda della scomparsa. Angioni è stata titolare delle indagini sul rapimento fino al Luglio 2005 ed è statamandata a processo per i depistaggi e le connivenze denunciati in tv e in Procura privi di riscontro. Per lei è stato disposto il giudizio immediato già il 23 dicembre scorso davanti al giudice monocratico del Tribunale di Marsala. I legali dell'ex pm hanno fornito alla Procura una lista di 14 persone chiamate a testimoniare il prossimo 10 gennaio. In aula saranno presenti anche le telecamere della trasmissione Quarto Grado, respinte dalla Procura in un primo momento e poi autorizzate dal giudice monocratico che ha ritenuto il processo di interesse pubblico.
Nella lista compaiono nomi importanti come Antonio Sfamemi, all'epoca dei fatti dirigente del commissariato di Mazara del Vallo, Stefania Letterato, fidanzata e in seguito mogli di Sfamemi e Gioacchino Genchi, consulente informatico della Procura di Marsala all'epoca dei fatti. Secondo l'ex pm, al tempo delle indagini vi era un conflitto di interessi dovuto al fatto che Stefania Letterato avesse intrattenuto un assiduo scambio telefonico con Anna Corona. La compagna del commissario Sfamemi, quindi, aveva secondo l'ex pm un rapporto di amicizia con una delle principali indiziate per il rapimento di Denise. I contatti telefonici erano comunque stati interrotti subito dopo il fatto di cronaca. Genchi riferì che l'insuccesso delle indagini era ricollegabile proprio all'amicizia tra Corona e Letterato. L'uomo fu querelato e la sua posizione poi archiviata.
Chiamato a testimoniare anche Giovanni Caravelli, attuale direttore dei servizi segreti dell'Aise. Secondo Angioni infatti, all'epoca vi fu anche "l'intervento dei servizi segreti". Richiesta l'audizione in aula anche per Antonino Silvio Sciuto, ex procuratore capo di Marsala e Luigi Boccia, ex sostituto procuratore e uno dei primi titolari dell'inchiesta insieme ad Angioni. "Nella veste di imputata devo difendermi – ha spiegato l'ex pm Angioni – ma allo stesso tempo posso capire anche nel dettaglio cosa è successo. Sentirò le parole dei testimoni e ho la possibilità di far emergere la verità per rendere giustizia a Denise e ai suoi genitori.