Denis Bergamini, la Cassazione: “Numerose ombre avvolgono la morte del calciatore”
Sulla tragica morte di Denis Bergamini ci sono "numerose ombre", lo hanno confermato mettendolo nero su bianco i giudici della Corte di Cassazione chiamati ad occuparsi indirettamente del caso del centrocampista del Cosenza morto nel 1989 e fatto passare per suicidio.
In un processo per diffamazione nei confronti di un cronista che aveva accusato il secondo pm che si occupò del caso di essere "incapace di indagare seriamente" sul cold case, i giudici hanno stabilito che la tragica fine di Denis Bergamini è avvolta da numerose ombre anche se il pm che indagò non “insabbiò” in alcun modo il caso.
Per i supremi giudici, infatti, la richiesta di archiviazione del caso avanzata nel 2015 dal Pg Franco Giacomantonio, che guidava allora la Procura di Castrovillari, arrivata dopo una prima riapertura delle indagini nel 2011, "non fu una decisione superficiale o, peggio, deviata da una qualche parzialità" ma aveva "ampie ragioni", considerando anche il tempo passato.
"Non è questa la sede per diradare alcuna delle numerose ombre che avvolgono la tragica fine di Denis Bergamini, tanto da far sì che un processo sia attualmente in corso dinanzi alla Corte d'Assise di Cosenza", dice la Cassazione, ma "tacciare" il pg di Castrovillari di "forte opacità nello svolgimento delle sue funzioni e senza alcun nesso di veridicità soprattutto circa l'esistenza di collegamenti con la Internò, travalica i limiti della critica giornalistica lecita".
Il riferimento è all'unica imputata nel nuovo processo in corso, la ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò, accusata di omicidio volontario dopo la riapertura del caso. La tragica vicenda di Denis Bergamini, che per i giudici "ha avuto dinamiche di accertamento plurime, a volte confuse", si è riaperta dopo la richiesta di riesumazione della salma del calciatore, avanzata dai familiari di Bergamini, che ha portato ad accertare il decesso per soffocamento attraverso nuovi esami.
Proprio sulla nuova inchiesta e il processo in corso, oggi è tornato a parlare il legale della famiglia Bergamini l'avvocato Fabio Anselmo . “Al processo in corso, voluto dalla Cassazione che ha dato il via libera alla riapertura delle indagini sulla morte di Denis Bergamini, stanno emergendo molti depistaggi e falsi in atti di indagine che non corrispondono al vero, a partire dall’ispezione cadaverica mai avvenuta, perché il corpo di Denis non e’ stato nemmeno toccato, e infatti non firmata dal medico” ha scritto il legale sulla sua pagina Facebook in un lungo post dal titolo “L’assassinio di Denis Bergamini è una bufala? È tutta una mia invenzione?” in cui ripercorre varie ammissioni emerse nel processo in corso.