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Delitto Vasto, l’arcivescovo: “Tragedia che si poteva evitare con magistratura più veloce”

Monsignor Bruno Forte, arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, ha commentato l’omicidio di Italo D’Elisa, giovane ucciso a colpi di pistola da Fabio Di Lello, che lo scorso anno aveva perso sua moglie: “Sento grande dolore per tre vite spezzate”.
A cura di Susanna Picone
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C’è grande dolore e incredulità a Vasto all’indomani dell’omicidio di Italo D’Elisa, giovane di 22 anni ucciso a colpi di pistola davanti a un bar dal 34enne Fabio Di Lello, che lo scorso luglio aveva perso a causa sua la moglie Roberta Smargiassi. C’è chi parla di tre vite spezzate, quella della ragazza morta la scorsa estate e quella dei due uomini, il marito Di Lello che si è fatto giustizia da solo e il giovane D’Elisa ucciso ieri. Di vite spezzate ha parlato anche monsignor Bruno Forte, arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto: “La prima cosa che sento – ha detto l’arcivescovo all’Adnkronos – è un senso di grande dolore per le tre vite spezzate, quella della ragazza, del giovane ucciso ieri e dell'assassino che ormai, dopo quello che ha fatto, ha una vita distrutta e sconvolta per sempre”.

L’alto prelato ha parlato però anche dei tempi della giustizia affermando che la tragedia di Vasto poteva essere evitata “con un intervento rapido della giustizia e una punizione esemplare”. “Il legislatore – ha spiegato monsignor Forte – deve essere attento alle leggi che fa e deve articolarle su uno spettro più ampio di situazioni. La magistratura deve fare il suo corso ma nel modo più rapido possibile. Una giustizia lenta è un'ingiustizia”. Il religioso ha comunque condannato il gesto di Di Lello: “Non c'è vendetta – ha detto – che può essere ritenuta giustizia. La vendetta produce sempre frutti dannosi, è un atto immorale”.

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Fabio Di Lello dal giorno della morte di sua moglie Roberta chiedeva giustizia. E di continui incitamenti a fare giustizia ha parlato il difensore della vittima, che ha affermato anche che contro D’Elisa c’era stata una campagna di odio. “Il percorso della giustizia stava andando avanti – ha detto l’avvocato -. Italo D'Elisa sarebbe dovuto comparire nei prossimi giorni davanti al Gup”. Il giovane assassinato da Di Lello era indagato per omicidio stradale.

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