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Delitto Genova, “l’ho ucciso perché ero geloso, la donna che frequentavo lo vedeva in cambio di droga”

Ha confessato Filippo Giribaldi, il portuale no vax che a Genova, martedì pomeriggio ha ucciso con un colpo di pistola Manuel Di Palo, 38 anni, ex militante di CasaPound. Il legale: “Il mio assistito era da quattro giorni sotto crac e si credeva inseguito dai carabinieri”.
A cura di Biagio Chiariello
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Filippo Giribaldi (sx) e Manuel Di Palo (dx)
Filippo Giribaldi (sx) e Manuel Di Palo (dx)

"Frequentavo una donna e da qualche settimana lui aveva iniziato a vederla". Ha confessato Filippo Giribaldi, il portuale 42enne no vax che a Genova, martedì pomeriggio 25 aprile ha ucciso Manuel Di Palo, 38 anni, ex militante di CasaPound Liguria, con un colpo di pistola. "L'avevo trovata", ha detto semplicemente l'uomo alla sostituta procuratrice Eugenia Menichetti parlando dell'arma. La procura di Genova ha disposto accertamenti sulla Beretta calibro 22.

"Lei lo vedeva in cambio della droga, io ero geloso", ha aggiunto Giribaldi davanti al magistrato e alla squadra mobile. La 52enne abita poco distante da via Polleri, dove è avvenuto l'omicidio. In casa della donna, dove sarebbe partita la lite, gli investigatori della squadra mobile hanno trovato un chilo di cannabis.

Giribaldi, difeso dall'avvocato Paolo Scovazzi, dovrà essere interrogato anche dal gip per la convalida che però non è stata ancora fissata. "Il mio assistito era da quattro giorni sotto crac e si credeva inseguito dai carabinieri" ha detto il legale.

Filippo Giribaldi
Filippo Giribaldi

Manuel Di Palo era un ex dirigente della sezione ligure del movimento neofascista CasaPound,  già condannato per aver accoltellato un ragazzo. Filippo Giribaldi è un camallo, un portuale, anima del movimento no-vax e no green pass genovese. Un contestatore, sempre in prima fila ad arringare la folla durante il periodo della pandemia. Ma lui assicura che la politica non c'entra nulla in quello che è successo martedì.

Ha spiegato di essere andato sotto casa della donna e di aver avuto prima una lite con un'altra persona che era assieme a Di Palo in casa della 52enne, dice il suo avvocato. Ad un tratto questo "è sceso giù e lui gli ha lanciato 20 euro gridandogli ‘Te la pago io‘ (la droga, ndr). Poi ha sparato un colpo contro il muro. Solo in un secondo momento è intervenuto Di Palo che lo ha inseguito e lui gli ha sparato, ma per difendersi"- Subito dopo si sarebbe rifugiato in chiesa confessando: "Ho ucciso un uomo", prima di essere fermato.

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