Delitto di Rivalba: al setaccio la vita del perito informatico trovato seppellito nel bosco
Quello di Rivalba potrebbe essere l'ennesimo delitto infinito, soprattutto a giudicare dalla complessità dell'indagine. Sull'omicidio di Paolo Pilla, infatti, sono già a lavoro i Ris di Parma, ma l'interrogativo più importante, ovverosia quale sia la natura del movente, dovrà essere sciolto dagli inquirenti che lavorano al caso. Allo stato attuale si sta passando al setaccio la vita, le amicizie e le abitudini di Pilla: gli inquirenti hanno scoperto che Pilla aveva convissuto con una donna, Emanuela Pulizzi dalla quale l'uomo aveva avuto un figlio. Una relazione parecchio tormentata la loro, recentemente la Pulizzi aveva denuncitao per stalking il perito mentre lui l'aveva denunciata per abbandono di minore e con lei aveva un conto in sospeso di circa 7000 euro. Ad ogni modo, secondo le prime indiscrezioni, negli ultimi tempi la situazione era decisamente migliorata ed è stata proprio la donna ad averlo cercato assieme al fratello.
Gli inquirenti che lavorano al caso, inoltre, stanno cercando di comprendere meglio anche l'ambiente in cui Pilla aveva lavorato: sono stati interrogati gli ex di soci che assieme a lui gestivano una società di consulenza. In questa fase, l'attenzione degli inquirenti sta prendendo in considerazione anche i rapporti di vicinato che la vittima intratteneva con Tony D'Andrea, il vicino del casolare che Pilla aveva appena acquistato e con il quale aveva avuto qualche screzio. Gli inquirenti stanno cercando di comprendere come sia possibile che un modesto perito informatico abbia avuto la possibilità di comprare, da solo, una proprietà come quella: i familiari dicono che Paolo aveva lavorato sodo a questo suo sogno ma, secondo gli inquirenti, non è da escludere una doppia vita dell'uomo, probabilmente legata agli ambienti della malavita e della droga. Per ricostruire la fitta rete di relazioni intessute da Pilla saranno oggetto d'indagine anche il suo computer e i suoi telefoni cellulari, già sequestrati.
Intanto, secondo le prime indiscrezioni in merito, l'autopsia (di cui non sono stati ufficializzati i risultati) condotta sul corpo dell'uomo farebbe pensare ad un'esecuzione: sono stati riscontrati due ferite sulla testa compatibili con un corpo contundente o con i colpi di una pistola di piccolo calibro. Inoltre nel naso di Pilla sarebbe stato trovato del terriccio, segno che l'uomo potrebbe essere stato sepolto ancora vivo e morto per asfissia.
Resta il mistero dell'auto, di cui non si ha ancora traccia, e degli indumenti che Pilla indossava al momento del ritrovamento: l'uomo è stato spogliato dei suoi vestiti e rivestiti con altri. Scoprire il perché sarà compito degli inquirenti.