Delitto di Lecce, isolamento finito per il killer: “Ora va protetto dagli altri detenuti”
L'infermiere che lo scorso settembre ha assassinato Eleonora Manta e Daniele De Santis è stato trasferito in una cella singola, nella sezione reati contro la persona del carcere di Borgo San Nicola, dopo un lungo periodo di isolamento. Anche se si tratta di una cella non condivisa, come hanno fatto sapere dal carcere, sarà necessario predisporre delle misure per proteggerlo da eventuali aggressioni da parte di altri detenuti. Nonostante il procuratore capo Leonardo Leone De Castris e il sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini avessero dato l'ok al trasferimento, già diverso tempo fa, la nuova sistemazione è stata predisposta dalla Direzione penitenziaria solo pochi giorni fa.
Oltre alle misure di prevenzione anti-Covid, l'isolamento era stato deciso dopo che, al suo ingresso in carcere, gli psichiatri avevano ravvisato per lui un alto rischio di comportamenti autolesionistici. Si temeva, insomma, che potesse farsi del male o addirittura togliersi la vita. Continuano, intanto, i colloqui in carcere con i consulenti di parte, gli psichiatri Elio Serra e Felice Carabellese. Quando avranno depositato la consulenza, i legali stabiliranno se avanzare al gip, la richiesta di perizia psichiatrica.
I fatti che lo hanno portato in carcere lo scorso settembre sono avvenuti nell'appartamento al civico 2 di via Montello. Si tratta proprio della casa in cui De Marco aveva abitato come affittuario di una stanza nei mesi che avevano preceduto la pandemia e lo scorso agosto. Una stanza, che De Marco aveva affittato per raggiungere agevolmente il Policlinico dove svolgeva il tirocinio in Scienze Infermieristiche. Durante il periodo di convivenza con Daniele De Santis, arbitro e con Eleonora Manta, presente nel weekend nella casa condivisa, De Marco avrebbe maturato il piano omicida.