Delitto di Garlasco, prelevato dna anche del fratello di Chiara Poggi e di due amici non indagati

Non solo il dna di Andrea Sempio, nella nuova indagine sul delitto di Garlasco la Procura aveva ordinato ai carabinieri di prelevare campioni di materiale biologico anche nei confronti del fratello di Chiara Poggi, Marco Poggi, e di due amici, anche se nessuno dei tre risulta indagato nella nuova inchiesta per omicidio in concorso.
La novità è emersa ieri in una memoria della Procura, depositata durante l'udienza al tribunale di Pavia dalla pm che segue il caso, per ricusare il professor Emiliano Giardina come perito terzo del tribunale nella maxi consulenza genetica sui dna. Secondo il documento, i carabinieri di Milano già nel 2023 avevano acquisito "campioni biologici" su "altri soggetti” come appunto il fratello di Chiara Poggi e gli amici perché “ritenuti utili ad eventuale attività di comparazione in quanti abituali frequentatori di casa Poggi".
Secondo il documento della Procura, i carabinieri di Milano erano stati incaricati di prelevare materiali biologico per la comparazione del dna già nel settembre di due anni fa. Su quelle tracce, secondo i pm, si sarebbe espresso pubblicamente il perito Emiliano Giardina, il genetista che il gip aveva incaricato per eseguire l‘incidente probatorio sul caso Garlasco. Per questo la Procura ne ha bloccato la nomina dando parere contrario. Il diretto interessato però ha smentito di aver dato un parere tecnico su quelle tracce biologiche su cui è chiamato eventualmente a esprimersi in sede di incidente probatorio.
Nel corso della stessa udienza bloccata anche la nomina di Luciano Garofano, l’ex comandante dei Ris di Parma scelto come consulente dalla difesa di Andrea Sempio. Sulla sua nomina si è opposta la difesa di Alberto Stasi sostenendo che all’epoca furono proprio i Ris a fare i rilievi. Il giudice Per le indagini preliminari si è comunque riservato una decisione su entrambi i casi. Tutto rientra nelle nuove indagini su Andrea Sempio, accusato di omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi, unico condannato per l’omicidio di Chiara Poggi.