Delitto di Avetrana: annullate le condanne di Michele Misseri e Ivano Russo nel processo sui depistaggi
Annullate le condanne per Michele Misseri e Ivano Russo per prescrizione del reato nel processo sui depistaggi e falsi testimoni legato all’omicidio di Sarah Scazzi, la studentessa 15enne di Avetrana uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto del 2010. È questa la decisione emessa oggi dalla sezione distaccata di Taranto della Corte d'Appello di Lecce nel secondo grado di giudizio del cosiddetto processo bis per il delitto di Avetrana. Oltre che per i due imputati più noti, il tribunale ha annullato le sentenze di condanna anche per tutti gli altri imputati che erano stati giudicati colpevoli dal giudice monocratico nel processo di primo grado nel gennaio dello scorso anno.
Sia per Ivano Russo che per Michele Misseri la Corte ha dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione. In primo grado Ivano Russo, considerato al centro della contesa tra Sabrina Misseri e Sarah Scazzi, aveva ottenuto la pena più pesante di 5 anni di reclusone per aver mentito su quanto accadde il giorno del delitto. Secondo i giudici, la morte di Sarah Scazzi sarebbe da ricondurre proprio agli screzi in corso tra la 15enne e la cugina attorno alla figura di Ivano. Misseri invece era stato condannato a 4 anni per aver mentito ai giudici incolpandosi ingiustamente dell’omicidio di Sarah nel tentativo di scagionare moglie e figlia, Cosima Serrano e Sabrina Misseri, rispettivamente zia e cugina di Sarah, condannate in via definitiva all'ergastolo nel processo principale .
Prescrizione e condanna annullata anche per altri sei imputati nel processo bis: Alessio Pisello, amico di comitiva di Sarah e Sabrina, per la mamma di Ivano, Elena Baldari, per Maurizio Misseri, nipote di Michele, per Anna Lucia Pichierri, moglie di Carmine Misseri e per Claudio Russo, fratello di Ivano. Assolta perché il fatto non sussiste Salvatora Serrano, sorella di Concetta e Cosima, così come sono andati assolti Giuseppe Serrano, Anna Scredo e Giuseppe Augusto Olivieri.