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Delitto del trapano, non ci sono più dubbi: Dna di Verduci compatibile con quello sulla scena del crimine

Le analisi genetiche confermano la compatibilità tra il DNA di Fortunato Verduci e le tracce trovate nel luogo in cui venne uccisa Luigia Borrelli nel 1995.
A cura di Davide Falcioni
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Il profilo genetico corrisponde "in maniera esaustiva" a quello di Fortunato Verduci. La probabilità di attribuzione supera di 100 miliardi la popolazione mondiale. È quanto emerso dall’incidente probatorio di questa mattina sul delitto di Maria Luigia Borrelli, la prostituta uccisa con un trapano il 5 settembre 1995 in un basso di vico Indoratori, a Genova.

A confermare il dato è Marina Baldi, consulente della parte civile, commentando la perizia presentata dal medico legale Selene Cisana, nominata dal gip Alberto Lippini. L'unico indagato, Fortunato Verduci, carrozziere di 65 anni, non era presente in aula, mentre i suoi legali, Andrea Volpe e Emanuele Canepa, non hanno rilasciato dichiarazioni. "La dottoressa – ha spiegato Baldi, affiancata dall’avvocato di parte civile Rachele De Stefanis – ha illustrato la sua perizia e ha confermato che il DNA coincide pienamente con quello del signor Verduci".

La difesa si avvale del genetista Paolo Fattorini, che ha redatto una propria perizia. Tuttavia, secondo Baldi, "non presenta obiezioni sostanziali" rispetto alle conclusioni dell’accusa. Interpellata su un caso analogo in cui l’identificazione tramite DNA è stata determinante, Baldi ha citato l’omicidio di Yara Gambirasio. Ora la pm Patrizia Petruzziello potrà chiudere le indagini e valutare il rinvio a giudizio per Verduci.

Verduci è stato individuato grazie a una complicata indagine genetica. Il DNA maschile trovato nel luogo dove venne uccisa Luigia Borrelli non aveva corrispondenze dirette, tuttavia una svolta è arrivata grazie alla banca dati del ministero della Giustizia: un profilo simile è stato rintracciato in un detenuto del carcere di Brescia, lontano parente di Verduci. Da lì gli inquirenti hanno ricostruito il codice genetico dell’indagato, ritenuto dall’accusa il responsabile del delitto. Tra gli elementi a carico dell’uomo ci sarebbero anche le Diana Blu trovate sulla scena del crimine, le stesse che Verduci fuma ancora oggi. Inoltre, in un’intercettazione telefonica, il carrozziere si sarebbe tradito attribuendosi un altro delitto, anche se l’elemento non è stato ritenuto decisivo per l’arresto.

Secondo la pm Petruzziello, Verduci, affetto da ludopatia e sommerso dai debiti, avrebbe ucciso Luigia Borrelli per rapinarla dopo averla brutalmente picchiata. Ora gli investigatori stanno valutando un possibile collegamento con un altro caso irrisolto: l’omicidio della merciaia Anna Rossi Lamberti, avvenuto a Genova nel 1998. Il DNA dell’indagato verrà comparato con le tracce biologiche trovate su quella scena del crimine.

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