Delitto del trapano, il presunto killer resta libero: la Cassazione respinge il ricorso della Procura
Fortunato Verduci, il carrozziere 65enne accusato dalla Procura di Genova di aver ucciso con un trapano la 42enne Maria Luigia Borrelli nel 1995, resta libero. La Cassazione ha infatti respinto il ricorso della pubblico ministero Patrizia Petruzziello che per l'uomo aveva chiesto il carcere.
Già il giudice per le indagini preliminari e il tribunale del Riesame avevano respinto la richiesta. Adesso alla Procura, dopo la comparazione ufficiale del Dna (il conferimento dell'incarico per il prelievo verrà stabilito il 2 dicembre), non resterà che chiudere le indagini e poi chiedere il rinvio a giudizio.
Il 10 ottobre scorso il presunto assassino, difeso dall'avvocato Filippo Guiglia, non si era presentato all'interrogatorio davanti alla pubblico ministero riferendo di volersi avvalere della facoltà di non rispondere.
Maria Luigia Borrelli, 42 anni, infermiera di giorno e prostituta di notte, era stata assassinata 29 anni fa nel basso del centro storico del capoluogo ligure e trovata morta con un trapano conficcato nel collo.
Il caso era rimasto irrisolto fino al 9 settembre scorso, quando il carrozziere era stato individuato grazie al Dna estratto da una macchia di sangue trovata sulla scena del crimine.
Il profilo era risultato compatibile con quello di un lontano parente, che si trova recluso nel carcere di Brescia. Facendo combaciare vari elementi, gli inquirenti hanno trovato il codice genetico esatto di quello che, secondo l'accusa, è l'assassino della donna.
Subito dopo la svolta, la Procura aveva chiesto l'arresto ma, come già anticipato, sia il giudice per le indagini preliminari che il Tribunale del Riesame lo avevano negato, pur confermando il quadro "granitico" degli indizi raccolti dagli inquirenti.
Secondo l'accusa, Verduci, ludopatico e pieno di debiti, avrebbe ucciso Borrelli per rapinarla, dopo averla picchiata brutalmente. Nei giorni scorsi, inoltre, la pubblico ministero ha deciso di ricominciare a lavorare anche su un altro delitto irrisolto, quello della merciaia Anna Rossi Lamberti.
La donna era stata assassinata l'8 aprile 1998 a Genova, nel quartiere Marassi. La pm ha deciso di fare nuove analisi sulle tracce biologiche raccolte sulla scena del crimine. Il sospetto è che anche Lamberti possa essere stata vittima dello stesso assassino.