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Delitto del trapano, il presunto killer nelle intercettazioni: “L’ho ammazzata per passatempo”

Pochi giorni fa è arrivata la svolta sul caso di Luigia Borrelli, la 42enne uccisa con un trapano nel 1995. Dopo quasi 30 anni, l’analisi del Dna ha portato all’individuazione del principale sospettato, il 65enne Fortunato Verduci. Tra le prove raccolte ci sono alcune intercettazioni, conversazioni avvenute tra Verduci e i suoi colleghi: “Fortunato, perché l’hai ammazzata?”. E l’uomo risponde: “Per passatempo”.
A cura di Eleonora Panseri
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È arrivata pochi giorni fa la svolta sul caso di Luigia Borrelli, la 42enne uccisa con un trapano il 5 settembre 1995. Dopo quasi 30 anni, l'analisi del dna ha portato all'individuazione del principale sospettato, Fortunato Verduci, 65 anni, carrozziere ligure.

Tra le prove raccolte dagli inquirenti ci sono anche alcune intercettazioni. Si tratta di conversazioni avvenute tra Verduci e i suoi colleghi, sentiti come testimoni, riportate da La Repubblica. 

Le intercettazioni delle conversazioni con i colleghi

"Fortunato, io ti devo fare una domanda, ma perché l’hai ammazzata?", avrebbe chiesto uno di loro all'indagato il 9 maggio scorso, nell'officina di Staglieno, in provincia di Genova, dove il carrozziere lavora. L'uomo ridendo avrebbe replicato: "Eh, per passatempo, come un altro".

"Secondo me, te lo dico io… la sigaretta. Loro lì stanno facendo già la prova del Dna, perché pare che sulla scena dell’omicidio, abbiano trovato delle sigarette", avrebbero detto ancora i colleghi del 65enne. La risposta: "Diana blu lunghe", la stessa marca delle sigarette del pacchetto trovato nel 1995 sul luogo del delitto.

Il Dna maschile estratto dalle sigarette

Proprio dalle sigarette repertate è stato estratto il Dna maschile poi confrontato con le tracce di sangue maschile presenti nel basso di vico Indoratori il giorno del ritrovamento del cadavere della 42enne.

Di fronte all'eventualità di andare in carcere, Verduci spiega la sua posizione senza mostrare pentimento o preoccupazione: "Ho lavorato tanto nella vita, ora non voglio fare niente e il carcere mi fa solo che bene", racconta il 65enne.

Anche i dialoghi con la compagna sono stati intercettati. La donna, preoccupata dopo essere stata convocata in Questura dalla squadra Omicidi, chiede spiegazioni a Verduci ed è proprio lei a spingere il 65enne a recarsi a sua volta dalle forze dell'ordine per capire cosa stia accadendo.

Il 65enne indagato a piede libero

Nonostante la svolta nelle indagini, non c'è stato nessun arresto per Verduci. Il giudice per le indagini preliminari Alberto Lippini non ha accolto la richiesta della Procura, che ha identificato il 65enne come presunto assassino. Pur confermando la bontà dell'inchiesta dei pubblici ministeri, Verduci resta quindi indagato ma a piede libero.

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