Delitto Claps, la Cassazione conferma: 30 anni a Danilo Restivo
La Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per Danilo Restivo, colpevole dell'omicidio di Elisa Claps, la sedicenne scomparsa a Potenza nel settembre 1993 e ritrovata cadavere diciassette anni dopo il delitto nel sottotetto di una chiesa di Potenza. La prima sezione penale della Cassazione ha quindi rigettato il ricorso presentato dalla difesa dell’imputato contro la sentenza di condanna che era stata emessa dalla Corte d'Assise d'Appello di Salerno il 24 aprile del 2013. La cassazione ha annullato tuttavia senza rinvio e senza conseguenze sull’entità della pena l'aggravante della crudeltà. Accolte quindi in toto le richieste del sostituto procuratore generale della Cassazione Paolo Canevelli che aveva chiesto di confermare i 30 anni di reclusione nei confronti di Restivo, fatta eccezione per l'aggravante della crudeltà che, a suo dire, non era provata. “Sono soddisfatto per la decisione della Cassazione su Restivo perché riflette le mie richieste”, ha dichiarato infatti il Pg, aggiungendo: “E' stato giusto eliminare l'aggravante della crudeltà perché manca la prova che l'imputato abbia infierito sulla salma della povera Elisa. A suo carico rimangono comunque le aggravanti della violenza sessuale e di aver agito per futili motivi e dal punto di vista del trattamento sanzionatorio non cambia nulla”.
Restivo detenuto in Gran Bretagna
La Suprema Corte, ha anche condannato Restivo a pagare le spese processuali sostenute dalle parti civili, 10mila euro per i familiari di Elisa e tremila euro ciascuno per il Comune di Potenza e per l'associazione Telefono Donna. Restivo rimane comunque in carcere in Gran Bretagna dove sta scontando una condanna a 40 anni di carcere per avere ucciso un'altra donna, Heather Barnett, nel 2002. L'ipotesi di estradizione di Restivo appare lontana, perché difficilmente la Gran Bretagna sarebbe d'accordo a consegnare l'uomo alle autorità italiane.