Delitto Bolzano, Laura Perselli sarebbe stata vittima di un agguato
Laura Perselli sarebbe stata vittima di un vero e proprio agguato. Sarebbe questa la pista degli inquirenti riguardo all'omicidio della coppia di Bolzano scomparsa il 4 gennaio. Dell'omicidio dei due coniugi Laura e Peter Neumair è per ora accusato Benno, il figlio 30enne della coppia. Dall'autopsia sarebbe emerso che la 68enne è stata strangolata con delle corde appena è tornata a casa dopo un pomeriggio fuori. La donna avrebbe scoperto l'omicidio del marito Peter ad opera di Benno e, per cercare di farla franca, il 30enne avrebbe quindi ucciso anche la madre per evitare che lo denunciasse.
Il vero obiettivo del delitto sarebbe stato Peter, da tempo ormai in rapporti conflittuali con il 30enne. Non è chiaro il motivo alla base dell'omicidio, ma secondo gli inquirenti la donna sarebbe rientrata in casa e l'assassino la stava aspettando con una corda. L'avrebbe colta di sorpresa, senza che vi fosse prima un confronto su quanto era successo nelle ore in cui lei era stata assente dall'abitazione. Contro Benno, unico accusato per ora dell'omicidio, vi sarebbero anche i messaggi inviati da Laura Perselli a un'amica nei giorni precedenti. Lamentava in maniera esplicita i comportamenti del 30enne nei suoi riguardi e in particolare nei confronti del marito. Per ora, però, restano solo ipotesi: il corpo di Peter Neumair ancora non è stato ritrovato. Nei giorni scorsi le ricerche nel letto del fiume Adige erano state interrotte più volte.
Nei giorni appena successivi il delitto, il figlio Benno avrebbe continuato le sue attività di sempre: avrebbe infatti preso appuntamento con l'estetista appena 4 giorni dopo e la sera stessa del delitto avrebbe incontrato un'amica conosciuta online poco tempo prima. Anche la sorella di Peter si è espressa sul delitto, rivelando alla trasmissione di Rai1 "Storie Italiane" di non aver pensato subito a un omicidio. Di Benno ha detto di averlo ospitato spesso quando i genitori erano in viaggio e che non aveva mai avuto problemi con il nipote, che aveva accudito fin dalla tenera età. "So che è particolare – ha aggiunto la zia – ma come lui anche tanti altri ragazzi".