Delitto Ashley Olsen, fermato un uomo per omicidio aggravato: “Ha ammesso i fatti”
UPDATE – Pm: “Ashley ha fratture alla testa, escluso gioco erotico” – In conferenza stampa il procuratore di Firenze ha rivelato ulteriori dettagli sull’omicidio di Ashley Olsen e sul fermo di questa notte. L’uomo fermato – si tratta del senegalese 27enne Cheik Diaw, irregolare – avrebbe ammesso le sue responsabilità. L'imputazione è omicidio aggravato dalla crudeltà e per aver agito nei confronti di un soggetto in condizioni di minorata difesa. L’uomo è stato interrogato fino alle 5.30 del mattino. Non avrebbe negato il rapporto sessuale affermando però che era stato consenziente. Per quanto riguarda la morte di Ashley avrebbe detto di non aver avuto intenzione di uccidere, che non sarebbe stata volontaria ma frutto di una lite nata dopo il rapporto. Il procuratore ha detto anche che Ashley ha una frattura alla testa. I due – ha raccontato – hanno avuto un rapporto sessuale ma poi hanno litigato. Lui l'ha spinta e lei ha battuto la testa. I segni di strangolamento sarebbero legati al fatto che avrebbe cercato di rialzarla. Il procuratore ha anche detto che non c’è alcuna traccia di gioco erotico e che è possibile che i due protagonisti non fossero lucidi. “Aspettiamo gli esami tossicologici su Ashley. Abbiamo elementi per pensare che avessero assunto sostanze che non li rendevano lucidi, alcol di sicuro, forse altro. Non risulta che si conoscessero”, ha spiegato ancora. Il procuratore ha detto che ci sono “gravissimi indizi” a carico del fermato che, ha ripetuto, “ha sostanzialmente ammesso i fatti”. Ha spiegato anche che nel telefonino della vittima “c'era la sim” del presunto assassino. Tra le prove finali che hanno fatto scattare il fermo i risultati delle analisi del dna. Dalla casa della vittima sono stati presi reperti biologici, un profilattico e una cicca di sigaretta nel bagno, che “grazie ad uno stratagemma degli investigatori è stato poi possibile comparare con il dna” del sospettato.
Un uomo è stato fermato per l’omicidio di Ashley Olsen, la 35enne americana trovata morta dal suo fidanzato sabato scorso nel suo appartamento in via Santa Monica a Firenze. L'uomo fermato dalla polizia sarebbe uno spacciatore senegalese di 25 anni, ora accusato di omicidio aggravato, che la squadra mobile aveva nel mirino già da ore. Il fermo è stato disposto dalla procura di Firenze. L'uomo sarebbe stato ripreso dalle videocamere di sorveglianza in compagnia della donna sotto casa poche ore prima del delitto. Decisivo anche l'esame del dna su alcune tracce trovate in casa della 35enne. L’uomo non era un amico di Ashley, ma lei avrebbe avuto una frequentazione con lui e lo avrebbe incontrato anche dopo aver trascorso parte della sua ultima notte in un locale di Firenze. I due avrebbero raggiunto insieme casa della donna e il fatto che il cadavere fosse nudo lascia pensare che ci sia stato un approccio erotico. Il fermo del senegalese è giunto a conclusione di una lunga giornata in cui la polizia scientifica ha trascorso molte nella casa della donna per compiere un accurato sopralluogo.
La salma di Ashley restituita alla famiglia – Ieri la polizia scientifica di Firenze è tornata a casa di Ashley Olsen per proseguire il sopralluogo iniziato subito dopo la scoperta del cadavere, sabato scorso. La raccolta di tracce e indizi si è protratta praticamente per tutta la giornata. Gli investigatori hanno usato la tecnica del cosiddetto luminol, che consente di trovare tracce sovrapposte, non visibili ad occhio nudo. Nella casa sono stati portati anche macchinari per la rilevazione delle impronte digitali con la tecnica del cianoacrilato. Fra gli oggetti sequestrati ci sono cavetti di computer, abiti, lenzuola e materiale cartaceo. Le attenzioni degli investigatori si sono concentrate sull'uomo poi fermato incrociando testimonianze e i video delle telecamere di sorveglianza. Intanto la salma della donna ieri è stata restituita alla famiglia.