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Decreto sviluppo

Decreto sviluppo: la Tav Torino Lione diviene un’opera di interesse strategico

La zona del cantiere di Chiomonte potrebbe essere equiparata ad un sito militare. Per chi proverà ad entrare nell’area della Maddalena previsto il carcere fino ad un anno.
A cura di Antonio Palma
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La zona del cantiere di Chiomonte potrebbe essere equiparata ad un sito militare. Per chi proverà ad entrare nell’area della Maddalena previsto il carcere fino ad un anno.
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Il decreto sviluppo allo studio del governo è un cantiere aperto, che continua ad esser riscritto periodicamente. Le misure all’esame sono le più diverse ma ancora nessuna certezza sulle norme che finiranno nel testo finale. Da una delle ultime bozze circolate in queste ore, è apparsa anche la decisione di rendere la costruzione della ferrovia alta velocità Torino Lione un’infrastruttura strategica per il Paese.

Le conseguenze di una simile decisione sono tante. In primis il territorio dove sorgerà l’opera diviene off limits, cioè sarà alla stregua di una base militare in cui sarà assolutamente vietato entrare, inoltre anche le fasi e le norme per la sua realizzazione potrebbero subire dei cambiamenti.

L’istituzione di un presidio strategico ovviamente va ad inserirsi nella pluriennale vicenda della Tav, che ha visto negli anni la nascita di numerosi movimenti che hanno inscenato proteste e ribellioni contro la Ferrovia. Dopo l’ultima manifestazione dei no Tav conclusa in maniera pacifica, questo potrebbe essere un duro schiaffo nei confronti dei dimostranti che della loro presenza nella valle hanno fatto una battaglia simbolica.

Ovviamente nessun divieto di protestare, ma se la norma dovesse trovare spazio nel testo definitivo del decreto sviluppo, i dimostranti dovranno trovare altri scenari per organizzare le manifestazioni perché tutta la zona della valle sarà interdetta.  E per chi si ostinerà ad entrare nel cantiere, previsto l’arresto da tre mesi fino ad un anno, cioè si applicheranno le stesse norme valide per chi entra abusivamente in luoghi di interesse militare. L’esercito dunque acquisterà un maggiore ruolo, anche se la sicurezza dell’area rimarrà in mano alla polizia. La norma in realtà potrebbe avere anche altri risvolti di tipo burocratico, ad esempio potrebbe essere molto più facile e veloce l’esproprio delle terre interessate dagli scavi, come quelle nei pressi della baita Clarea.

L’inserimento della norma è stata chiesta non solo nella maggioranza ma anche dalle opposizioni, soprattutto dopo gli scontri tra no Tav e polizia che si sono verificati in alcune delle manifestazioni di Chiomonte. Il sindaco della città, a favore della costruzione, intanto ha già annunciato di volersi dimettere dichiarando di non accettare che “in Italia si debba fare un'opera pubblica con la forza”.

Da parte del movimento no Tav prime dichiarazioni di delusione, secondo uno dei leader, Alberto Perino, “il Governo ha gettato la maschera”, mostrando chiaramente quali sono la volontà e i progetti per l’area. I No tav, che già hanno sperimentato la chiusura di una parte della valle da parte del Prefetto di Torino, non si danno per vinti e ribadiscono la loro linea di condotta, ovvero presenziare la valle contro la distruzione della zona.

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