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Covid 19

Decessi aumentati del 65% nei capoluoghi del Nord, più 10% al Sud: a Brescia picco del 195%

I decessi sono aumentati nelle città del Nord in media del 65 per cento nell’arco di poco più di un mese, con il record del 195 per cento in più a Brescia. Lo certifica il rapporto ‘Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19’ pubblicato dal Ministero della Salute. Lo studio analizza l’incremento dei morti in 19 capoluoghi rispetto agli anni precedenti. Tra le città del Centro-sud considerate l’aumento è più basso, in media del 10 per cento.
A cura di Simone Gorla
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Decine di bare in una chiesa della Bergamasca
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Nei capoluoghi dell'Italia settentrionale si è osservato nell'arco di poco più di un mese un netto aumento della mortalità rispetto agli anni passati, con picchi elevatissimi a Brescia, Aosta e Milano. Complessivamente per le città del Nord c'è stato un incremento pari al 65%, mentre tra le città del Centro-sud l'aumento rimane basso, al 10%. A certificarlo è il rapporto ‘Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19' pubblicato dal Ministero della Salute. La mortalità giornaliera, si legge nel rapporto, viene ricostruita in 19 capoluoghi di provincia attraverso le denunce di decesso inviate nelle 72 ore successive e confrontata con la serie storica di riferimento.

Mortalità, picchi fino al 195% in più al Nord, aumenti contenuti al Sud

I numeri per i singoli centri mostrano impennate significative a Bolzano (+55%), Trento (+44%), Aosta (+126%), Torino (+49%), Milano (+87%), Verona (+33%), Genova (+71%), Bologna (+32%), Venezia (+15%) ma soprattutto a Brescia dove si registra un più 195%. Tra le città del Centro-sud gli andamenti osservati sono molto più contenuti: i dati più significativi sono quelli di Roma (+5%), Messina (+25%) e Civitavecchia (+54%), anche se il dato si basa su piccoli numeri.

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Rallenta la curva dei decessi nell'ultima settimana

Il report fotografa anche una incoraggiante frenata dei decessi a partire dall'ultima settimana di marzo (la più recente per la quale possiamo ritenere i dati consolidati). "Si osserva un rallentamento nella curva di decessi settimanali sia nelle città del nord che del centro-sud. Tale rallentamento sembra ascrivibile soprattutto ai decessi nelle classi di età 65-74 e 75-84", scrivono gli autori del documenti. Tutta via nella classe di età superiore a 85 anni i decessi sono in ulteriore aumento.

Maggiore incremento dei decessi tra gli uomini

I risultati dello studio confermano la maggiore incidenza del covid-19 nella popolazione di sesso maschile. L’incremento dei decessi è pari a più 82% negli uomini e più 57% nelle donne al Nord e a più 18% negli uomini e più 8% nelle donne al Centro-sud. Il grafico mostra inoltre un trend che aumenta con l’età: nelle regioni settentrionali negli uomini l’eccesso osservato è compreso tra più 51% nella fascia di età 15-64 anni a più 93% nella classe superiore a 85 anni. Nelle donne l’incremento è compreso tra più 21% e più 64% nelle pazienti più anziane.

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