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Decade l’immunità parlamentare: arrestato Alberto Tedesco, ex senatore Pd

Con l’insediamento del nuovo Parlamento e la perdita dell’immunità,Tedesco è stato arrestato e posto ai domiciliari. L’accusa ritiene che abbia fatto parte di una presunta associazione a delinquere che avrebbe pilotato, nomine e appalti nella sanità pugliese.
A cura di Biagio Chiariello
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Senato, audizione di Alberto Tedesco

Con l'insediamento del nuovo Parlamento e il decadere, alla mezzanotte di oggi, dell’immunità parlamentare, è scattato l'arresto per Alberto Tedesco. I carabinieri gli hanno notificato due ordinanze di custodia cautelare non eseguite in quanto il Senato aveva respinto per due volte l'autorizzazione a procedere. Ex Pd, ora al gruppo misto, l'ex senatore è accusato di associazione per delinquere, concussione, corruzione, falso e turbativa d'asta. Da questa mattina, non essendo più membro del Parlamento, è agli arresti domiciliari. Tedesco è accusato di essere referente di un'associazione a delinquere che tra il 2005 e il 2009 avrebbe truccato nomine e appalti nel mondo della sanità pugliese. L'ex senatore non ha mai chiesto la revoca delle due ordinanze, probabilmente lo farà nei prossimi giorni.

Nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta mala gestione della sanità pubblica pugliese, la Procura di Bari aveva chiesto per la prima volta al Senato l'autorizzazione a procedere all'arresto del senatore Tedesco (all'epoca dei fatti contestati assessore pugliese alla Salute) il 23 febbraio 2011, ma l'istanza fu rigettata da Palazzo Madama il 20 luglio 2011. In quell'ordinanza cautelare si contestavano a Tedesco i reati di concussione, corruzione, turbativa d'asta e falso. Quando, l'8 agosto 2011, il Tribunale del Riesame di Bari accolse l'appello dei pm riconoscendo a carico del senatore anche il reato di associazione per delinquere (non contestato nella prima ordinanza) e la Cassazione confermò la misura cautelare,gli atti furono inviati nuovamente al Senato con una nuova richiesta di arresto. Nel febbraio 2012 arrivò il secondo "no" all'arresto del senatore.

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