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De Mattei, nuove dichiarazioni shock: l’ateismo di Messina punito dal terremoto del 1908

Tornano a fare scalpore le dichiarazioni di De Mattei, vicepresidente del CNR che dopo aver ritenuto lo tsunami dell’11 marzo un castigo di Dio, ha affermato che il terremoto che nel 1908 rase al suolo Messina fosse una punizione divina per l’ateismo della città.
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Chi credeva che le allucinate dichiarazioni di  Roberto De Mattei sul terremoto dell'11 marzo scorso e sulla caduta dell'Impero Romano fossero semplicemente degli incidenti di percorso di un uomo illuminato dovrà ricredersi: De Mattei non molla e torna a scandalizzare l'opinione pubblica, e non solo, con le sue trovate. Dopo aver affermato che lo tsunami  fosse un castigo di Dio adesso i temi al centro delle considerazioni del numero due del CNR riguardano il terremoto che nel dicembre del 1908 distrusse Reggio Calabria e Messina.

On air dalla trasmissione "Radici Cristiane" di Radio Maria, De Mattei ricorda i fatti di Messina e Reggio: "Nel 1908 Messina venne ridotta a un cumulo di macerie. […]Don Luigi Orione e padre Annibale Maria Di Francia erano convinti che il terremoto di Messina fosse stato un castigo divino. Nella mattina di domenica del 27 dicembre (il giorno rima del terremoto)1908 erano apparse nella città strisce con la scritta ‘Gesù Cristo non è mai esistito', […] un crocifisso era stato buttato a mare tra lazzi e oscenità, mentre il circolo Giordano Bruno si riuniva per decretare la distruzione della religione in Messina".  De Mattei conclude il racconto sulla storia del terremoto, ricordando che il sisma rase al suolo la città, lasciando intatto l'orfanotrofio gestito da padre Annibale Maria di Francia. Tre anni prima, a detta di De Mattei, lo stesso religioso aveva previsto il terremoto. Insomma, De Mattei torna sulla catastrofi che, in qualche modo, hanno provocato sofferenza e distruzione nel mondo e chiosa con queste parole il riassunto delle vicende italiane: "C'è un rapporto dunque tra le rovine materiali e quelle spirituali che colpiscono le città e i popoli."

Purtroppo le dichiarazioni del vicepresidente del CNR, che ha tenuto a precisare che nella trasmissione ha sempre parlato non come esponente del CNR, bensì come uomo libero, non si sono fermate al terremoto di Messina e Reggio Calabria, ma hanno riguardato anche la città di Varsavia: "Il signore annunciò a santa Faustina Kowalska il castigo di una città, Varsavia, per i peccati che in essa si commettevano, soprattutto l'aborto, che è l'uccisione inerme nel grembo della madre. Varsavia fu distrutta durante la Seconda guerra mondiale."

Dichiarazioni prive di qualsiasi freno inibitorio che portano De Mattei alla ribalta. Ma l'attenzione rivoltagli non viene soltanto dagli ateisti, le dichiarazioni di De Mattei offendono anche il Vaticano. Ecco le parole che padre Raniero Cantalamessa ha usato, indirettamente, sulla questione durante l'omelia della giornata del Venerdì Santo: "Terremoti, uragani e altre sciagure che colpiscono insieme colpevoli e innocenti non sono mai un castigo di Dio. Dire il contrario, significa offendere Dio e gli uomini. Sono però un ammonimento: in questo caso, l'ammonimento a non illuderci che basteranno la scienza e la tecnica a salvarci."

Sebbene a suo dire le dichiarazioni siano indipendenti dal ruolo di De Mattei nel CNR viene da chiedersi come i due ruoli possano mantenersi distinti e soprattutto come le decisioni in materia di ricerca scientifica non possano risultare viziate da tale rigidità di pensiero.

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