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Davide travolto e ucciso a 17 anni, ai genitori il conto per pulizia strada: “Pensavamo a uno scherzo”

“La fattura per la bonifica è solo uno dei tanti episodi. Ci siamo sentiti abbandonati, come se il nostro dolore non contasse” ha dichiarato la mamma del 17enne Davide Pavan, travolto e ucciso da un agente ubriaco nel maggio dello scorso anno nel Trevigiano.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di archivio
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“Bonifica dell’area con smaltimento dei rifiuti e assorbente per sversamento liquidi", così recita la fattura arrivata ai genitori di Davide Pavan, il ragazzo di 17 anni travolto e ucciso da un agente ubriaco nel maggio dello scorso anno nel Trevigiano. Al padre e alla madre dell'adolescente infatti sono stati addebitati anche i costi di pulizia della strada dopo il terribile incidente stradale costato la vita al minore travolto mentre andava in motorino.

A raccontarlo è la stessa madre di Davide sfogandosi in un'intervista rilasciata al Corriere del Veneto a pochi giorni dal patteggiamento concesso al poliziotto con una condanna a 3 anni e 6 mesi in primo grado "All’inizio pensavamo a un errore. Oppure a un brutto scherzo" ha rivelato la signora Barbara Vedelago, ma invece era tutto vero. La burocrazia è andata avanti in maniera fredda e asettica recapitando la fattura di 183 euro ai genitori di Davide.

"La cifra ci è stata chiesta per la pulizia del luogo dell’incidente, per togliere i rottami e spargere della segatura sul sangue di Davide e sui liquidi del motore rimasti sull’asfalto” ha spiegato la donna che ha aggiunto: "È  l’intero sistema che non va, e la fattura per la bonifica è solo uno dei tanti episodi. In questi sedici mesi io, mio marito e il fratellino di Davide ci siamo sentiti abbandonati, come se il nostro dolore non contasse".

La fattura per la pulizia della strada infatti è solo uno degli episodi a cui hanno dovuto far fronte i famigliari del 17enne che, oltre al dolore per la perdita improvvisa di un figlio, si sono trovati davanti a pratiche burocratiche e incombenze senza alcun riguardo.  "Ad esempio ci è arrivata una raccomandata per avvisarci che il rottame dello scooter era stato dissequestrato e che dovevamo andare subito a ritirarlo, altrimenti avremmo dovuto pagare una penale per ogni giorno di ritardo" ha raccontato ancora la mamma di Davide.

Burocrazia che ha solo aggravato il dolore per una tragedia che ha sconvolto la loro vita. Una tragedia che nemmeno la condanna dell'automobilista ha potuto lenire. "Gli ho parlato e gli credo, quando dice che gli dispiace, ma non penso possa comprendere fino in fondo la gravità di ciò che ha fatto. Quindi non potrò mai perdonarlo. Anzi, magari un giorno quando diventerà papà e capirà cosa vuol dire" ha concluso la mamma di Davide.

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