Davide morto durante una battuta di caccia, arrestato l’amico: incastrato dalla GoPro del 24enne
C'è un arresto per l'omicidio volontario per la morte del 24enne Davide Piampiano, colpito al petto sul monte Subasio con un colpo di fucile, durante una battuta di caccia al cinghiale lo scorso 11 gennaio nelle campagne di Assisi.
I carabinieri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip al termine di indagini coordinate dalla Procura. Nei confronti dell'uomo indicato il Giudice delle indagini preliminari ha infatti ritenuto "sussistenti gravi indizi di colpevolezza per il reato di omicidio volontario con dolo eventuale". Si tratterebbe di una della persona che quel giorno era in compagnia della vittima.
Da una prima ricostruzione della dinamica dei fatti, come riporta una nota firmata dal procuratore capo Raffaele Cantone, basata sulle dichiarazioni rese da parte dei vari testimoni, era emerso che Piampiano si trovava a caccia con un amico e che un terzo cacciatore, non impegnato con loro nella battuta ma residente in quella località, aveva trovato il ragazzo moribondo dopo aver udito in lontananza uno sparo ed essersi avvicinato pensando che i due avessero centrato un cinghiale.
Già in sede di autopsia emersi numerosi dubbi sul fatto che il colpo fosse stato esploso accidentalmente, portando quindi gli inquirenti a svolgere accertamenti più approfonditi. La svolta comunque si è avuto dalle registrazioni della GoPro in possesso di Piampiano sequestrata, oltre ai telefoni, alle armi e agli indumenti dei presenti, dai carabinieri.
I filmati contenuti sulla microcamera hanno infatti permesso di stabilire che il colpo fatale certamente non è stato esploso dal fucile del Pimpiano a seguito di una caduta, ma da quello di un'altra persona impegnata anche lui nella battuta di caccia.