Davide Ferrerio, oggi la sentenza. Il fratello: “Familiari di Passalacqua mi hanno minacciato di morte”
Si sono vissuti attimi di tensione a Crotone prima dell'inizio dell’udienza del processo in abbreviato a Niccolò Passalacqua per l'aggressione a Davide Ferrerio, il giovane bolognese in coma vegetativo dopo essere stato aggredito, per un tragico errore di persona, nell’agosto scorso, a due passi dal Palazzo di giustizia nella città calabrese. Proprio all'esterno del Tribunale di Crotone si sono incrociati i familiari di Ferrerio e dell'imputato che hanno iniziato ad insultarsi reciprocamente.
Tensione al processo, avvocato Ferrerio chiede scorta
Dall’insulto si è passati alle minacce tanto che i genitori e il fratello di Davide Ferrerio hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
Sono stato minacciato di morte – ha raccontato Alessandro Ferrerio, fratello di Davide – per cui abbiamo chiesto l'intervento di polizia ed anche una scorta perché vorremmo poter tornare a Bologna sani e salvi".
L'avvocato Fabrizio Gallo, che rappresenta il papà di Davide Ferrerio, ha fatto sapere che sarà formalizzata una denuncia per minacce. Il legale ha anche ribadito la richiesta che i familiari di Davide ottengano una scorta per tutelare la loro incolumità.
In aula, per il processo, sono presenti le parti civili, ovvero il Comune di Crotone, rappresentato dal sindaco Vincenzo Voce, e la Provincia pitagorica rappresentata invece dal consigliere Francesco Sirianni.
Il caso dell'aggressione a Crotone
Davide Ferrerio, secondo la ricostruzione dell'accusa, era finito dentro a quello che il gip di Crotone aveva definito "un vortice della follia” nel quale una serie di coincidenze si sono susseguite tragicamente. Tutto ha avuto origine da un scambio via social che una 17enne aveva intrattenuto con un uomo di 31 anni di un comune del crotonese che si era invaghito di lei.
Per approcciarla aveva utilizzato un falso account Instagram. La mamma aveva quindi suggerito alla figlia di fissare un appuntamento per capire chi fosse l'uomo ma, secondo l'accusa, con l'intento di fargliela pagare. Per questa avrebbe convinto Passalacqua, che sapeva essere invaghito della figlia, a partecipare a quell'incontro.
A scatenare l'aggressione nei confronti di Davide, è poi quello che il gip definisce un "nefasto messaggio”. A mandarlo è il 31enne dopo essere venuto a contatto con il gruppo nel quale ci sono le due donne e Passalacqua. Capite le loro intenzione, manda un messaggio alla giovane per dire che indossa una camicia bianca. Lo stesso colore indossato casualmente da Davide. Da lì la storia nota: il giovane, che si trovava a Crotone in vacanza, è stato pestato selvaggiamente e ridotto in coma irreversibile.