Davide Ferrerio, prosciolto l’uomo che provocò lo scambio di persona: “Non voleva causare pestaggio”
È stato prosciolto da ogni accusa il 32enne Alessandro Curto, l'uomo che la sera dell'11 agosto 2021 indirizzò il gruppo accorso in centro a Crotone per "dargli una lezione", verso Davide Ferrerio, che da quel giorno si trova in coma irreversibile dopo essere stato selvaggiamente picchiato da Nicolò Passalacqua.
È quanto stabilito ieri dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Crotone Elisa Marchetto, che ha così disposto il non luogo a procedere nei confronti del 32enne poiché, come sempre sostenuto dalla Procura, non ci sono elementi per affermare "che Curto abbia consapevolmente indirizzato il gruppo verso un soggetto determinato, accettando il rischio della commissione di un reato in danno di un terzo".
La sera del pestaggio, il 32enne, avrebbe dovuto incontrare una ragazza che corteggiava sui social, ma quando vide arrivare da lontano la giovane insieme a un altro gruppo di persone, ovvero la madre, il compagno della madre e un suo pretendente (Nicolò Passalacqua, autore materiale del pestaggio, ndr), capì che qualcosa non andava. E così quando gli fu chiesto proprio dalla ragazza cosa indossasse, in modo da poterlo riconoscere, Curto rispose: "Ho una camicia bianca", anche se in realtà indossava altro.
Con quel messaggio indirizzò il gruppo verso Davide Ferrerio che, inconsapevole di tutto, stava andando a casa di un amico. Il 21enne di Bologna, che in Calabria era andato per trascorrere qualche giorno dalla nonna, fu picchiato da Passalacqua che ora è accusato di tentato omicidio aggravato dai motivi futili e abietti.
“La giustizia crotonese non mi ridarà mai il mio Davide – il commento del fratello di Davide Ferrerio sui social – non sta tutelando noi, la famiglia, e sta prendendo per i fondelli Davide, la vittima. Curto, nonostante potesse andare via senza subire nessuna aggressione, indicò mio fratello”. Intanto Davide, dopo mesi di degenza, ha lasciato l’ospedale ed è stato ricoverato in una clinica: resta in coma irreversibile.
“Se questo signore non ci fosse stato non sarebbe successo nulla – il commento dei legali della famiglia di Davide, Gabriele Bordoni e Fabrizio Gallo – ciò non toglie che se un giorno l’imputazione dovesse cambiare in quella di omicidio, non ci fermeremo e torneremo a chiedere che Curto venga processato per concorso materiale, come è giusto che sia. La famiglia si sente abbandonata dalla giustizia”.