Davide Ferrerio, il fratello a Fanpage: “Vittima della violenza di un mostro: tutti devono pagare”
Dallo scorso 11 agosto Davide Ferrerio, 22 anni, è in un letto d'ospedale. Mentre passeggiava per le strada di Crotone, in attesa di un amico, un ragazzo gli si è avvicinato e gli ha sferrato un pugno violentissimo tanto da farlo finire in coma. Nicolò Passalacqua, questo il nome del suo aggressore, è in carcere con l'accusa di tentato omicidio: avrebbe colpito il giovane bolognese, che in Calabria era di passaggio solo per far visita ai nonni, per uno scambio di persona.
In questa vicenda ci sono però altre persone coinvolte, come spiega a Fanpage.it il fratello di Davide, Alessandro Ferrerio, che però al momento non sono indagate: “La madre, mandante di questa aggressione, la figlia, e questo 31enne che ha indicato mio fratello – spiega – al momento però c'è solo una persona indagata. Tutti loro sono liberi, escono, postano video sui social mentre ballano e si divertono, fanno quello che vogliono, Davide invece non può, è attaccato a un respiratore, in un letto d'ospedale e non vede la luce del sole da più di due mesi.
Come sta Davide?
Davide sta male, molto male, a causa del pugno che gli è stato dato. Lo hanno fatto con una violenza inaudita facendolo cadere sull'asfalto a peso morto e procurandogli una ferita che sembra espandersi sempre di più. Il pugno, prima che cadesse inoltre, gli aveva già causato delle fratture maxilofacciali, parliamo di una violenza, così come i danni provocati, devastante.
Noi come famiglia non viviamo più, ma sopravviviamo, tutti i giorni andiamo in ospedale per quelle poche ore che ci vengono permesse, per andare a trovare un figlio, un fratello che si trova in condizioni disperate perché dei mostri hanno deciso di ridurlo così. Anzi, un mostro in particolare. Ci sono le immagini dell'aggressione a mio fratello che sono fortissime e che sono evidenti della violenza usata nei confronti di un ragazzo innocente. Quanto accaduto a mio fratello è peggio di quello che è successo a Willy, perché Willy poverino voleva aiutare un amico, mentre Davide è stato pestato, quasi ammazzato, per niente.
Siete stati contattati dai famigliari dell'aggressore di Davide?
Sì, siamo stati contattati da una zia che ci ha detto che capisce quello che proviamo visto che ha un figlio in ospedale in condizioni critiche a causa di un incidente, ma ci ha detto di andare avanti. “Ormai è successo”, mi ha scritto in un messaggio, ma qui parliamo di un atto volontario non di un incidente. Davide ha dei sogni, usciva con gli amici, si allenava, mai un grillo per la testa. Una vita semplice di un ragazzo che non ha mai fatto del male a nessuno. Qualsiasi decisione verrà presa a livello giuridico non sarà mai pare all'entità dei danni che questo mostro ha causato, mai e poi mai.
A che punto sono le indagini?
Il punto in questo momento è uno: non è indagato l'uomo che ha indicato mio fratello all'aggressore per sfuggire così al pestaggio. Da quanto ricostruito finora però sembra che questa persona fosse in moto, quindi che se avesse voluto avrebbe potuto andare via da quella strada in cui lo stavano aspettando per l'agguato senza tirare in ballo Davide, e invece no. Ha deciso di far cadere un innocente in quella trappola. Ma sembra che questo non sia abbastanza per far sì che venga indagato. Noi come famiglia di Davide abbiamo bisogno di risposte, ma soprattutto di giustizia
I nostri legali stanno facendo pressing affinché anche quest'uomo venga iscritto nel registro degli indagati, una persona che non ha tutelato la vita di Davide, anzi… Quanto accaduto quella notte è inaccettabile. Mio fratello si è trovato lì per caso, cinque minuti prima era a casa a prepararsi per uscire e cinque minuti dopo era in fin di vita sull'asfalto. Il tutto per una ragazza che non aveva mai visto e in un contesto in cui si è trovato per caso.
Cosa vi aspettate in questo momento?
Noi vogliamo solo giustizia, non c'è una sola persona che ha sbagliato: la madre, mandante di questa aggressione, la figlia, e questo 31enne che ha indicato mio fratello. Al momento però c'è solo una persona indagata. Tutti loro sono liberi, escono, postano video sui social mentre ballano e si divertono, fanno quello che vogliono, Davide invece non può, è attaccato a un respiratore, in un letto d'ospedale e non vede la luce del sole da più di due mesi.