Davide Ferrerio, condannata a 8 anni la presunta istigatrice del pestaggio: non è tentato omicidio
Arriva la seconda condanna per l'aggressione a Davide Ferrerio ma con una grossa novità: la riqualificazione del reato da concorso anomalo in tentato omicidio e lesioni gravissime. È questa infatti la decisione del Tribunale di Crotone che oggi ha condannato a otto anni di reclusione Anna Perugino, la donna ritenuta l'istigatrice della spedizione punitiva e madre della ragazzina coinvolta nel brutale pestaggio. Una pena inferiore a quella chiesta dal pm in quanto è stata accolta la richiesta della difesa di riqualificazione del reato che è stato derubricato a concorso anomalo in lesioni gravissime.
Nello stesso procedimento assolto invece il compagno della donna che la sera dell’11 agosto del 2022 faceva parte del gruppo punitivo che voleva affrontare un uomo che infastidiva sui social la figlia della Perugino. Davide Ferrerio, che passava casualmente in quella zona, venne scambiato per l'obiettivo del raid e fu aggredito da Nicolò Passalacqua, l'uomo già condannato in primo grado a 20 anni e 4 mesi con rito abbreviato come autore materiale del pestaggio. Il giovane bolognese da allora è ricoverato in coma irreversibile.
La nuova sentenza potrebbe ora avere ripercussioni anche nel processo di Appello per Nicolò Passalacqua che è in corso a Catanzaro. L'uomo infatti è stato condannato per tentato omicidio per aver sferrato il pugno al 21enne ora in coma ma la sentenza di oggi ha derubricato il reato. Fondamentale per questa decisione la consulenza del perito del Tribunale. Il collegio penale infatti aveva nominato un perito per dirimere un punto chiave del procedimento: se le condizioni di Davide Ferrerio fossero dovute al pugno o alla caduta sull'asfalto.
Secondo il perito, non sarebbe stato il pugno inferto da Passalacqua a causare il danno cerebrale a Davide Ferrerio ma l'impatto sull'asfalto. Da qui, come anche sostenuto dal difensore della donna, la riqualificazione del reato. Il Tribunale ha rigettato anche la richiesta di risarcimento del danno del Comune di Bologna e riconosciuto quello per le altre parti civili in separata sede. Perugini è stata condannata al pagamento di una provvisionale di 500mila euro per Davide Ferrerio, di 150mila euro per i familiari del ragazzo e di 10mila euro per Comune e Provincia di Crotone.