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Il Datagate anche in Italia? “Mail, sms e telefonate spiate”

La conferma, scrive il Corsera, sarebbe arrivata circa tre settimane fa, quando una delegazione di parlamentari del Copasir è stata in missione negli Usa: “Nelle mani dell’NSA ci sono dati sensibili italiani”. Ed ora il Comitato per la sicurezza della Repubblica chiede chiarimenti al governo Letta.
A cura di Biagio Chiariello
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Dopo lo scandalo esploso ieri in Francia che ha portato alla convocazione immediata dell'ambasciatore Usa in seguito alla scoperta che messaggi, telefonate e conversazioni sono finite nel mirino della National Security Agency, adesso il caso rischia di scoppiare anche in Italia. Come riporta il Corriere della sera circa tre settimane fa una delegazione del Copasir (Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti), in missione negli Stati Uniti, è venuta a conoscenza che all'attenzione dell'intelligence a stelle e strisce sono finiti anche i telefoni e i computer degli italiani. La delegazione di parlamentari, oltre ad acquisire informazioni relative al sistema di sorveglianza Prism, avrebbe accertato l'esistenza di un vero e proprio sistema di spionaggio che va avanti da anni ed è tuttora in corso. Ma gli 007 americani si difendono: le informazioni rilevate "hanno come unico obiettivo l'attività dell'antiterrorismo". Ma per fare chiarezza domani pomeriggio il Copasir incontrerà il sottosegretario con delega ai servizi, Marco Minniti. "Non abbiamo mai avuto alcuna evidenza che questo tipo di controllo abbia potuto riguardare lo spionaggio politico nei confronti di autorità o personalità italiane (come accaduto in Francia, ndr) – ha affermato una fonte degli 007 italiani – Tutte le nostre verifiche su una simile eventualità hanno dato esito negativo".

Ma c'è chi come Claudio Fava, deputato Sel e membro del Copasir, la pensa in altro modo: se il monitoraggio della Nsa è avvenuto in Francia, con tanto di intercettazioni delle telefonate di politici e amministratori, "sembra chiaro che sia avvenuto anche in Italia". Ora resta da capire come reagirà il governo italiano. "Le risposte che abbiamo avuto dai vertici delle nostre strutture non sono affatto tranquillizzanti – spiega Felice Casson, membro Copasir del Pd -. L’audizione del sottosegretario Minniti dovrà servire a pretendere maggiore chiarezza sulla posizione del nostro governo. Appare evidente che gli Stati Uniti abbiano acquisito informazioni su persone e autorità in tutta Europa. Quali elementi concreti esistono per escludere che questo non sia accaduto anche nei confronti dei politici e delle autorità del nostro Paese?".

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