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Damiano Gaiardoni, scomparso da dieci giorni: ritrovati cellulare e giubbino vicino al lago

Dal 18 dicembre si sono perse le tracce del 34enne di Castel d’Azzano (Verona). Doveva raggiungere la fidanzata in Repubblica Ceca, poi è svanito nel nulla. Le ricerche – sospese la vigilia di Natale – sono ripartite dopo il ritrovamento dei suoi effetti personali a pochi metri da un laghetto per la pesca sportiva.
A cura di Redazione
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Il ritrovamento di un giubbino e di un cellulare fa ripartire le ricerche di Damiano Gaiardoni, l'uomo di Castel d'Azzano (Verona), 34 anni, scomparso nel nulla il 18 dicembre. Le ricerche dell'uomo – che risiede a Povegliano – sono riprese dopo la scoperta del capo di abbigliamento indossato da Daniamo.

Gaiardoni si era allontanato da casa la mattina del 18 dicembre: a dare l'allarme i genitori, insospettiti dalla prolungata assenza del figlio. Damiano – si legge sul sito di Chi l'ha visto – doveva partire con un pullman da Verona per raggiungere la Repubblica Ceca dove vive la sua fidanzata. Ad accompagnarlo in stazione doveva essere il padre solo che l'uomo ad un certo punto esce frettolosamente da solo di casa prende la macchina e se ne va facendo perdere le sue tracce. A distanza di giorni la sua scomparsa è ancora un mistero.

Poche ore fa la svolta quando i vigili del fuoco hanno ritrovato nei pressi di un laghetto il giaccone con all'interno il cellulare della persona scomparsa: il ritrovamento è avvenuto nella zona di Grezzano, una piccola frazione del Comune di Mozzecane stando a quanto riportano i quotidiani locali. Una squadra di sommozzatori dei vigili del fuoco controllerà le acque del laghetto di pesca sportiva che si trova a pochi metri di distanza dal luogo dove sono stati ritrovati giubbino e cellulare di Gaiardoni.

Pochi giorni fa l'auto dello scomparso era stata trovata vicino alla centrale elettrica di Povegliano. Durante le ricerche sono anche state attivate le unità cinofile ma senza ottenere riscontri. La vigilia di Natale le ricerche del 34enne erano state interrotte nonostante l'impegno di vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri e unità cinofile. Dopo la scoperta del telefono e del giubbino sono ripartite.

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