Dalla strada alla pista, la storia dei ragazzi siciliani che ora sfrecciano in sicurezza
È il sogno di tantissimi giovani quello di correre in moto. In molti casi, si scorrazza per le strade andando in contro a diversi incidenti stradali spesso anche mortali. Per evitare tutto questo, ai ragazzi che frequentano un corso di formazione professionale a Caltagirone, nel catanese, hanno avuto la possibilità di correre in moto in totale sicurezza. L'iniziativa si chiama "Se hai passione per le moto non avrai soldi per le droghe". "Cerchiamo di strappare fuori i ragazzi dalla strada per poi metterli in pista in totale sicurezza – ha detto Tony, ideatore del progetto".
Passione moto. "Un sogno che si realizza"
Quando una passione può trasformarsi in realtà anche da giovanissimi. È comune a tanti ragazzi essere attratti dalle moto e dalle corse motociclistiche. Così, nel corso dell'anno scolastico, si è pensato di intraprendere una formazione sulla meccanica delle moto e di costruire da zero, moto in disuso. "A questi ragazzi piace la meccanica – ha detto Tony Interlandi, ideatore dell'iniziativa – però non riescono a sfogare bene i loro istinti di correre per le strade, perché ai ragazzi piace molto la moto da corsa, fare la marmitta più bella, fare il motorino colorato e così – continua – abbiamo procurato dei motorini semi distrutti che erano in disuso, e attraverso i pezzi non assemblati, abbiamo cercato di spiegare nel dettaglio la parte meccanica della moto.Abbiamo soprattutto approfittato di parlare molto sulla sicurezza stradale, sul riciclo dei materiali e l'agonismo sportivo in sicurezza".
"Ci sono sempre più incidenti stradali – ha detto l'istruttore di sicurezza stradale Dario Marino – perché questi ragazzi corrono, ma da quando vanno in pista, hanno capito cosa significa la velocità. Una persona che prova ad acquisire una velocità eccessiva sulla strada comincia a diventare pericoloso per sé e per gli altri e noi – conclude – cerchiamo di strappare fuori questi ragazzi dalla strada per poi metterli in pista in totale sicurezza". "Abbiamo avuto la possibilità di conoscere la meccanica di una moto – afferma uno studente – e, quando mi hanno comunicato che potevamo costruire noi stessi delle moto e correre su quelle, siamo stati davvero contenti – conclude – correre in pista è un'emozione unica".
Senso del lavoro e del divertimento
Noi abbiamo detto: "Non andate più in strada, andiamo in pista a divertirci” . Così, durante l'anno, i ragazzi hanno sperimentato e lavorato in laboratorio tutti i pezzi della meccanica della moto. Dal montaggio al colore. "Per arrivare in pista – spiega Tony Interlandi – c'è un duro lavoro trasformato in laboratorio e lavorare significa non stare in strada. Siamo stati ben 12 mesi, un anno intero, solo in teoria e un anno di pratica a costruire otto moto e oggi queste moto vanno in pista con i ragazzi a divertirsi. La cosa importante è fargli capire l’agonismo che non deve essere il nemico perché il pilota di una moto è compagno del pilota dell'altra moto, non sono rivali. Il secondo valore che vogliamo trasmettere ai ragazzi è il lavoro e il sacrificio, per poi arrivare a un obiettivo. In conclusione, che le cose si possono fare, sognare è lecito perché loro mai sarebbero potuti entrare in pista, mai potuto fare sport motoristico perché è uno sport molto costoso ma soprattutto con la passione dei ragazzi il sogno diventa realtà e passare da correre in strada e andare a correre in pista in sicurezza, significa obiettivo raggiunto, il sogno si è realizzato".