Sciacalli. Quelli che sfruttano l'emozione per pubblicizzare un prodotto sul web. Quelli che sfruttano la paura per presentare un servizio di "previsione" delle scosse. Quelli che vanno nelle terre martoriate, quelle dell'Emilia Romagna e si insinuano nella buona fede dei più deboli e vulnerabili per truffarli. Il terremoto ha mostrato sì la solidarietà e la vicinanza umana di tanti italiani ma anche – ancora una volta – il lato peggiore: quello dei truffatori che non si fermano davanti a nulla.
Qualche giorno fa stati arrestati a Mirandola, uno dei comuni più martoriati, tre uomini: un 50enne di Rossano, nel Cosentino, un 20enne e un 21enne di Ostiglia nel Mantovano, per un tentato furto in un'abitazione abbandonata a casua del terremoto. I tre uomini erano già stati identificati dalla polizia durante i controlli ‘antisciacallaggio' in città. Sono stati fermati dopo essersi impossessati di una bici nel cortile di casa. Ora sono accusati di tentato furto aggravato. A Medolla, epicentro del sisma, mercoledì scorso i cittadini hanno ricevuto la visita di tre uomini, di cui uno vestito da sacerdote: chiedevano se c’era bisogno di qualcosa, casa per casa.
E ancora: la Croce Rossa ha allertato circa la presenza di presunti aderenti alla Cri che chiedono denaro sonante da "girare ai terremotati": non è vero, si tratta di truffatori. In molte città italiane i professionisti della questua si sono messi all'opera chiedendo denaro da girare alle popolazioni emiliane.
Come se non bastasse, denuncia Coldiretti, gli sciacalli sono attivi anche nei mercati, dove si cerca di speculare sui danni da 220 milioni di euro provocati al sistema del Grana Padano e Parmigiano Reggiano che si cercano di acquistare a pochi euro.
Poi ci sono gli speculatori della paura: c'è chi a Bologna e non solo si spaccia per operatore della Protezione civile annunciando forti scosse. Il procuratore aggiunto Valter Giovannini ha aperto un fascicolo per procurato allarme. C'è chi approfitta e propone nell'Apple Store, il negozio delle applicazioni iPhone e iPad delle fantasiose App (ovviamente a pagamento) che millantano la possibilità di sapere se una scossa tellurica si sta "avvicinando". Una possibilità che scientificamente non esiste. E poi c'è lo sciacallaggio misto a popolarità: chi fa il giro dei giornali e delle emittenti tv annunciando il proprio sistema "infallibile" per prevedere il terremoto. Sistema che guarda caso, arriva sempre il giorno dopo una tragedia, mai un'ora prima. Chissà perché.