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Dal gioco alla cannabis: ecco i vizi degli italiani

I dati dello studio Ipsad evidenziano che cresce il consumo di cannabis e cocaina tra gli under 35. Ma la vera emergenza arriva dal gioco d’azzardo.
A cura di Biagio Chiariello
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E' la cannabis la sostanza psicoattiva più diffusa in Italia e in Europa. Lo si evince dal libro ‘In dipendenza. 121 risposte sulle dipendenze in Italia‘, che raccoglie i dati dello studio Ipsad (Italian population survey on alcohol and other drugs), condotto dalla sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell'istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa. Dietro la marijuana, troviamo la cocaina. "Il nostro Paese registra livelli di consumo superiori alla media europea", spiega Sabrina Molinaro dell'Ifc-cnr. "Circa 12 milioni di europei, il 3,6% dei 15-64enni, hanno fatto uso di cannabis nell'ultimo mese e circa 22,5 milioni nell'ultimo anno, pari al 6,7%. L'Italia va oltre la media: nel 2011 sono oltre 1,5 milioni (3,9%) coloro che ne hanno assunta nell'ultimo mese e circa 3,5 milioni (8,7%) nell'anno".

Cocaina – Considerevole è la percentuale dei consumatori di cocaina. In Europa ne hanno fatto uso nel corso dell'anno quasi 4 milioni di cittadini (circa 1,2%) e l'Italia, anche in questo caso, riporta livelli di consumo – l'1,3% della popolazione (circa 520mila persone). "Rispetto al passato, il ‘consumatore-tipo' è però molto cambiato", spiega ancora Molinaro. "Se negli anni ottanta la cocaina era la droga degli yuppies, adesso tra i consumatori si trovano persone che svolgono una vita ‘normale', spesso operai".

Eroina – I consumi di eroina in Italia riguardando circa 160mila persone (0,4%), soprattutto giovanissimi (15-24 anni: 0,6%). 120mila, invece, gli italiani che hanno fatto uso di anfetamine nell'anno (0,3%), altrettanti hanno assunto ecstasy e allucinogeni: tra questi ultimi, solo l'Lsd ne ha interessati circa 40mila (0,1%). "Tra i consumatori di sostanze sintetiche aumentano gli adulti (35-44 anni) e invece sono in leggero calo gli under 35", specifica la ricercatrice. "In totale in Europa lo stesso fenomeno riguarda circa 2 milioni di persone per le anfetamine (0,5%) e 2,5 milioni per l'ecstasy (0,7%)".

Alcol e gioco d'azzardo – 32 milioni (80 per cento) di italiani di 15-64 anni hanno bevuto almeno una bevanda alcolica durante il 2013 e 27 milioni (67 per cento) lo hanno fatto recentemente: quasi 1,5 milioni (5,4 per cento) ha assunto sei o più bevande alcoliche in una sola occasione nell’ultimo mese e tra questi gli uomini sono circa il triplo delle donne (8,8 per cento contro 2,9 per cento). I consumatori di sigaretti diminuiscno: sono 12,5 milioni (31,4 per cento). “Le sostanze che negli anni hanno registrato un discreto incremento sono gli psicofarmaci che, se prescritti da uno specialista, fanno parte di un percorso terapeutico, altrimenti si trasformano in sostanze illegali a tutti gli effetti”, conclude la ricercatrice Ifc-Cnr. “Tranquillanti e ansiolitici sono i più diffusi: oltre 5 milioni gli italiani che nel 2011 vi hanno fatto ricorso (12,8 per cento) e di questi più di 3 milioni sono donne. I sonniferi sono al secondo posto: li hanno utilizzati in 4 milioni (10 per cento) senza differenze so¬stanziali tra i due sessi. Il consumo di antidepressivi, invece, rimarca una prevalenza femminile sul totale di 2,2 milioni (5,5 per cento) di assuntori”. Ha tutti i tratti dell' emergenza socio-sanitaria, infine, il gioco d’azzardo. Quasi la metà (47 per cento) della popolazione italiana tra 15 e 64 anni, circa 19 milioni di persone, nel 2011 ha giocato almeno una volta: circa 2 milioni (11 per cento) sono classificabili a basso rischio, 800 mila (4,3 per cento) a rischio moderato e 250 mila a rischio problematico.

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