Dal bunker di Messina Denaro portati via tre scatoloni di documenti: scoperte anche pietre preziose
Gli inquirenti poco fa hanno portato via dal bunker di Matteo Messina Denaro, scoperto oggi a Campobello di Mazara, nel Trapanese, tre scatoloni pieni di documenti, che potrebbero essere fondamentali per ricostruire gli anni della latitanza e scoprire segreti su Cosa Nostra e la storia della mafia.
Inoltre, nel secondo covo individuato nel Paese siciliano, in via Maggiore Toselli, sono stati trovati anche gioielli, collane, bracciali e anche pietre preziose di dimensioni consistenti, secondo quanto si apprende da fonti qualificate.
Gli uomini del Gico della Guardia di Finanza e quelli del Ros dei Carabinieri hanno effettuato la perquisizione che avrebbe portato al ritrovamento. Dovrà essere ora una perizia ad accertare l'autenticità e il valore dei gioielli e delle pietre trovate.
Il nuovo covo è una stanza nascosta all'interno di un immobile al piano terra. Ci si accede spostando il fondo scorrevole di un armadio pieno di vestiti. Dalle prime indiscrezioni, sarebbe una stanza vissuta, con tracce anche recenti.
Il proprietario dell'abitazione, Errico Risalvato, indagato e poi assolto, nel 2001, dall'accusa di associazione mafiosa, ha dato agli investigatori la chiave della stanza blindata occultata. "Non ho mai notato nulla di strano, sembravamo brave persone", ha detto una vicina di casa di Risalvato.
Via Maggiore Toselli dista un chilometro e mezzo da via Cb 31, solo quattro minuti in auto dal primo covo, individuato ieri poche ore dopo la cattura del boss di Cosa Nostra. Qui, tra le varie cose, sarebbe stata trovata un'agenda in cui non solo ci sarebbero pensieri personali di Messina Denaro, come quelli sul rapporto travagliato con la figlia mai incontrata, ma anche un'agenda con tanti numeri e nomi, su cui saranno effettuate analisi.