Dagli ultimi giorni di scuola alla maturità: l’esame di stato visto dagli occhi di 3 professori
L'ultimo giorno di scuola, il 6 giugno, erano tutti in palestra: sia gli studenti che i professori del liceo scientifico Piero Bottoni di Milano. In campo, per la sfida di pallavolo studenti contro docenti, c'era il prof. di filosofia e storia Lorenzo Mazzi che oggi è commissario esterno in un'altra scuola di Milano.
A bordocampo, a osservare i suoi ragazzi, la professoressa di italiano Margherita Ferrari che del Bottoni è anche vice-preside e che dieci giorni dopo, oggi, è nei corridoi della scuola ad accompagnare la sua 5E alla maturità.
Abbiamo incontrato più volte i professori del Bottoni alle prese con l'esame di maturità, una prova che rimane, per studentesse e studenti, rito di passaggio inevitabile e indimenticabile. Cosa hai fatto la notte prima degli esami? E quale traccia d'italiano hai scelto? Domande le cui risposte si ricordano a distanza di anni.
Quando si parla di maturità si pensa sempre, e giustamente aggiungiamo, agli studenti. Per una volta abbiamo provato a capovolgere il punto di vista, chiedendo ai professori del Bottoni di raccontarci la maturità.
Dalla fine della scuola alla maturità
Due giorni prima della fine dell'anno scolastico incontriamo la prof d'italiano Margherita Ferrari: "Oggi è l'ultima lezione" ci spiega mentre sta per entrare in classe.
Le chiediamo se l‘esame di maturità abbia ancora quell'aura magica che l'ha accompagnata nei decenni, raccontata al cinema e nella musica : "Forse un po' meno di prima, ma c'è sempre, è il momento degli studenti, di far vedere il percorso che hanno fatto, quello che hanno imparato e quello che sono diventati, è importante quello che riescono a comunicare".
Ma com'è accompagnare i propri studenti e studentesse all'esame di maturità? "È sempre emozionante – ci spiega Alice Donati che al Bottoni insegna matematica e fisica – è la conclusione di un percorso, si crea un legame molto forte, ci tengo tantissimo che riescano a completare il loro percorso. L'aspetto rituale secondo me è ancora sentito dai ragazzi, è un momento che per loro rimarrà."
L'ultimo giorno di scuola i professori giocano a pallavolo contro i loro studenti. Incontriamo il docente di storia e filosofia Lorenzo Mazzi dopo la partita: "Anche quest'anno siamo riusciti a perdere, gli studenti ci stracciano sempre, oggi c'è grande commozione nell'aria, studenti e professori erano emozionati nel venire a scuola".
Dieci giorni dopo incontriamo nuovamente il professor Mazzi. Prima davanti alla scuola dove ha sostenuto il suo esame di maturità – "Ci sono tornato anche per insegnare" ci racconta – poi in pizzeria con la sua classe e gli altri docenti. I ragazzi hanno sottoposto un test ai professori per vedere quanto conoscano gli studenti: si va da domande come "quale studente si lamenta di più?" a "chi viene a scuola in bicicletta?".
È la loro notte prima degli esami: "La dedico alle mie studentesse e ai miei studenti, con l'augurio che sia l'inizio di un bellissimo percorso di vita".
Il giorno della maturità
Il 19 giugno torniamo al liceo Bottoni per la prima prova dell'esame di maturità. La professoressa Ferrari ci aspetta all'ingresso prima che l'atrio della scuola si riempia degli studenti. Alle 8:30 iniziano le procedure per l'esame: "Sono anch'io un po' agitata per i miei ragazzi, gli ho detto di credere in loro stessi perché io credo in loro".
Sei ore dopo, verso le 15 la scuola inizia a svuotarsi, gli studenti hanno consegnato la prova e ritroviamo la professoressa Ferrari: "Sopravvissuta a malapena" scherza.
Vicina alla pensione, nel silenzio irreale della scuola svuotata, le chiediamo se il tran tran degli esami le mancherà: "Porterò con me tanti bellissimi ricordi, e il credere sempre e comunque nella scuola".