Fanpage.it riceve e pubblica la lettera di un lettore:
"Ciao Fanpage. Mi chiamo Emanuele e voglio raccontare la mia storia. Parto dall'inizio. Tra pochi giorni, esattamente il 24 maggio, sarà un anno dalla fine della mia ultima esperienza lavorativa, da lì in poi tanti colloqui, sia con aziende, sia con agenzie del lavoro, ma nessuno di questi colloqui (sia nella mia regione, la Sicilia, che al Nord) è andato a buon fine. Una cosa che ho notato, però, in tutto questo tempo che da parte di diverse aziende ci sono delle "pretese", e non si dà la possibilità alla persona di poter colmare col tempo ad esse.
Un esempio può essere quello di pretendere da una persona che deve trasferirsi, e quindi già sostenere dei costi per il trasferimento, di essere automunita, dando per scontato che già possegga una macchina da portare o che abbia subito la possibilità di comprarla e sopratutto mantenerla, sommandola alle altre spese. Non tutti hanno questa possibilità economica.
Spesso e volentieri questa pretesa del possesso dell'auto è dovuta alla richiesta di effettuare anche il turno notturno. E nell'ultimo anno ne ho viste tante altre di situazioni. Come ad esempio avere 2 giorni soli per valutare la zona (non una grande città) dove è presente l'azienda, trovare un alloggio (anche B&b che permette il soggiorno lungo) e capire come spostarsi.
Penso che nel 2022 un'azienda che si ritiene al passo con i tempi debba dare incentivi all'utilizzo di mezzi pubblici, creare delle navette da e per l'azienda o comunque sostenere l'utilizzo di mezzi aziendali elettrici o a basso inquinamento (visto la politica green, impatto 0 etc). Se realmente ha bisogno di quei lavoratori, dovrebbe cercare di andare incontro alle necessità "ovvie e naturali" di chi deve trasferirsi magari agevolando nelle tempistiche o, perché no, con un alloggio provvisorio nei pressi dell'azienda e dare le giuste tempistiche. Questi sono solo dei suggerimenti che voglio dare in relazione a tutto quello che ho visto e subito nell'ultimo anno.
Io non dico di aver rinunciato alla ricerca del lavoro, ma ogni colloquio che non è andato a buon fine o che mi sono state proposte delle situazioni complicate, sicuramente un po' mi hanno scoraggiato. Spero che questa storia possa essere da stimolo per qualche imprenditore a rivedere la propria politica sia aziendale e sia della gestione del personale e il suo reclutamento".