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Matteo Messina Denaro

Da quanto tempo Messina Denaro viveva a Campobello di Mazara, tutte le segnalazioni e le soffiate

Messina Denaro viveva a Campobello di Mazara da almeno due anni, secondo quanto emerso dalle indagini degli inquirenti dopo l’arresto ma segnalazioni e soffiate si erano susseguite per anni a conferma che il Capo di Costa Nostra in quei luoghi era protetto e si muoveva senza problemi.
A cura di Antonio Palma
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Ricercato per decenni in tutta Italia ma Matteo Messina Denaro si nascondeva nei suoi territori, in quella provincia di Trapani da sempre suo feudo e dove da sempre ha ottenuto protezione e sicurezza. Nella stessa Campobello di Mazara, dove sono stati trovati i suoi covi più recenti dopo l’arresto, il boss in realtà viveva già da tempo.

Messina Denaro viveva a Campobello di Mazara da almeno due anni, secondo quanto emerso dalle indagini degli inquirenti dopo la cattura e dall'ordinanza del gip per l'arresto di Andrea Bonafede, l'uomo che ha dato la sua identità al boss. Segnalazioni e soffiate però si erano susseguite per anni a conferma che il Capo di Costa Nostra in quei luoghi era protetto e si muoveva senza problemi.

Eppure nessuno pare lo abbia visto o riconosciuto in tutto questo tempo, nonostante la cittadina fosse piena di telecamere e microspie piazzate nelle vari inchieste degli inquirenti che ritenevano che lì si muovesse il boss o almeno i suoi fiancheggiatori.

Matteo Messina Denaro e l'appartamento in cui viveva
Matteo Messina Denaro e l'appartamento in cui viveva

Chi ha protetto Messina Denaro: "Coperture ad alto livello"

“È possibile che avesse coperture ad alto livello, forse più in passato che negli ultimi tempi” ha ammesso il Colonnello Fabio Bottino, comandante provinciale dei carabinieri di Trapani che da anni lo aveva cercato in zona come dimostra l’arresto del boss di Campobello di Mazara poche settimane prima della cattura di Messina Denaro.

Una informativa dei Ros dei carabinieri, che raccoglieva una fonte “anonima ma degna di fede”, segnalava con sicurezza la presenza di Messina Denaro a Campobello nel 2021, come ha rivelato Report. Altre segnalazioni però risalgono addirittura a dieci anni, tutte abbastanza circostanziate, che indicavano Messina Denaro proprio a Campobello in particolare nella frazione marinara di Torretta Granitola, luogo molto caro al boss fin dalla giovinezza e dove avrebbe investito in diversi affari.

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Le segnalazioni e le soffiate che indicano Messina Denaro a Torretta Granitola

“Non li avete visti quei due che fanno avanti e indietro da Torretta?” scrive il testimone ritenuto credibile dai carabinieri, aggiungendo un particolare che alla luce dei fatti appare inquietante: “Ha sempre la stessa faccia ma è molto invecchiato. A Campobello è protetto, i giovani lo amano, il paese è malato”. La segnalazione indicava dunque qualcuno che portava abiti e cibo al boss nascosto ma non ha avuto seguito.

Una lettera anonima inviata alle redazioni dei giornali locali nel 2010 segnalava la presenza di Messina Denaro proprio a Torretta. Nella missiva un anonimo rivelava informazioni importanti sulle abitudini del boss che si sono rivelate ora tutte esatte.

Un’altra soffiata arriva nel 2017, come ricostruito da Report mentre indagava su alcuni illeciti commessi da funzionari del Consiglio Nazionale delle Ricerche che proprio in località Torretta ha degli edifici e un’unità operativa.

Come ha raccontato la ricercatrice Laura Giuliano, nipote del super poliziotto Boris Giuliano ucciso dalla mafia, dopo alcune sue osservazioni su illeciti in atto, il dirigente della sede le avrebbe confidato che il boss si trovava proprio lì: “Tieni presente che Capo Granitola è la casa di Matteo Messina Denaro. Il boss ricercato al mondo numero uno è là”.

Messina Denaro, la sua auto e Andrea Bonafede
Messina Denaro, la sua auto e Andrea Bonafede

Il trasferimento a Campobello due anni fa

Da Torretta infine Messina Denaro si è trasferito nel centro di Campobello, ameno due anni fa. Lo si è scoperto indagando sul suo prestanome Andrea Bonafede, arrestato ieri. Il boss infatti usava l’identità del suo amico di infanzia già dal novembre 2020, quando fu operato all’ospedale di Mazara del Vallo per un tumore, anche in questo caso senza mai allontanarsi dalla sua terra natale. Bonafede poi avrebbe provveduto a sostenere la latitanza acquistando casa e auto per conto del padrino.

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