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Da killer legato alla ‘Ndrangheta a massaggiatore: Salvatore Crivello estradato in Italia dopo 3 anni

Da killer legato alla ‘Ndrangheta a massaggiatore e personal trainer in un resort di lusso: dopo l’arresto avvenuto in Germania il 4 settembre scorso, Salvatore Crivello è stato estradato in Italia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Salvatore Crivello, 45 anni
Salvatore Crivello, 45 anni

Era stato arrestato lo scorso 4 settembre Salvatore Crivello, 45enne di origini palermitane legato alla ‘Ndrangheta e fermato quattro mesi fa in Germania dopo una latitanza di 3 anni. Nei giorni scorsi, l'uomo è stato estradato in Italia accompagnato dal personale del servizio per la cooperazione internazionale di polizia della direzione centrale della polizia criminale. Crivello, dopo una latitanza di 3 anni, è giunto in Italia da Amburgo.

Il 45enne è nato da genitori palermitani ed è cresciuto in Italia, precisamente in Calabria, ed era legato alla cosca Scorfano-Martello-La Rosa di Paola. Inizialmente era stato arrestato in Italia dopo la condanna all'ergastolo per omicidio aggravato dal metodo mafioso di Pietro Serpa commesso nel 2003 a Paola. Venuto a conoscenza del pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione, l'uomo si è allontanato dall'abitazione dei genitori dove si trovava agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico il 20 novembre del 2020. Da allora, di "U palermitanu" non si sono più avute notizie fino al settembre del 2023, quando è stato rintracciato sull'isola di Sylt, in Germania.

Il 45enne è stato rintracciato grazie al coordinamento tra forze di polizia italiane e quelle tedesche. Nei tre anni di latitanza, Crivello si era creato una nuova identità con documenti contraffatti e false generalità. Lavorava come massaggiatore e personal trainer in un noto resort del posto e l'arresto è avvenuto in palestra, davanti ad alcuni clienti.

Il fermo è stato possibile grazie alla collaborazione tra il nucleo investigativo dei carabinieri di Venezia e la polizia tedesca, che ha portato avanti le indagini per risalire alla nuova identità del 45enne. In questi anni, infatti, Crivello ha cambiato pelle più volte, reinventandosi solo in ultimo come massaggiatore e personal trainer. Già dal 2012, infatti, Crivello assumeva nuove identità per sfuggire alla giustizia italiana: dopo il primo arresto a seguito dell'operazione "Tela di Ragno", condotta dai carabinieri calabresi, il 45enne era riuscito a fuggire per poi essere fermato a Preganziol, nel Trevigiano, dove conduceva una vita da banconiere al supermercato.

Dopo essere stato fermato con l'accusa di aver ucciso Serpa nel 2003, Crivello era stato portato nel carcere di Tolmezzo a Udine. Lì Crivello aveva organizzato l'evasione con un altro detenuto, che avrebbe dovuto aiutarlo a fuggire attraverso l'uso di un elicottero. Il colpo era fallito e da lì il 45enne era stato trasferito prima a Piacenza e poi a Terni, dove nel marzo del 2017 era riuscito a tornare in libertà a causa di un errore burocratico.

Crivello aveva fatto ritorno a Preganziol, ma mentre si trovava a casa, la Corte di Assise di Cosenza era corsa ai ripari emettendo una nuova misura di custodia cautelare in carcere per il rischio di reiterazione del reato e il pericolo di fuga. Il 45enne era invece stato messo ai domiciliari a casa dei genitori a Scorzé e nonostante il braccialetto elettronico era comunque riuscito a far perdere ogni sua traccia nel 2020.

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