video suggerito
video suggerito

“Da 8 mesi mio fratello è in ospedale. In Albania gli hanno estratto 20 denti tutti insieme”. La denuncia

Simone Del Vecchio, un ragazzo di 37 anni di Barletta, è da otto mesi ricoverato in ospedale dopo essersi sottoposto a una cura dentistica in Albania con l’asportazione, in unica soluzione, di venti denti.
A cura di Davide Falcioni
76 CONDIVISIONI
Immagine

Era la metà di marzo di quest'anno quando un web designer di 37 anni di Barletta, Simone Del Vecchio, decise di recarsi in Albania per sottoporsi a delle cure dentistiche: nell'altra sponda del Mar Adriatico, infatti, negli ultimi anni sono fioriti centinaia di ambulatori specializzati che propongono prezzi molto competitivi, attirando di conseguenza anche molti "turisti sanitari" italiani. Tra loro anche Del Vecchio, che evidentemente non poteva immaginare che da quel momento in poi per lui sarebbe iniziato un autentico calvario.

È stato il fratello Marco a raccontarlo al Corriere del Mezzogiorno, spiegando che Simone si sottopose nello stesso giorno all'asportazione di tutti i denti e il contestuale inserimento degli impianti a entrambe le arcate. "Venti denti estratti tutti insieme. Gli somministrarono quattro anestesie gengivali e una blanda sedazione generale senza effettuare esami preventivi, oltre che antibiotici, antinfiammatori, antidolorifici. Dopo il trattamento, durato dalle 14 alle 18, tornò in camera nella stessa clinica dove aveva subito l'intervento. Simone, però, non riuscì neanche ad arrivarci nella stanza perché, dopo aver bevuto un sorso d'acqua, si sentì male, ebbe il primo arresto cardiaco al quale ne susseguirono altri tre".

Da quel giorno sono trascorsi più di otto mesi. E da allora il 37enne sarebbe sempre stato ricoverato in ospedale, prima a Tirana poi a Bari, e sempre nel reparto di terapia intensiva: "È stato in coma farmacologico più di un mese fino al primo maggio quando ha iniziato a dare alcuni segnali di ripresa. Ha ancora problemi di memoria breve. A inizio giugno è stato trasferito nel reparto di Malattie infettive a causa di un'infezione batterica contagiosa, la candida auris, che ha ritardato ancora di più la sua ripresa perché non ha potuto fare riabilitazione. Qui è rimasto fino al 27 settembre, giorno in cui abbiamo deciso di portarlo a San Giovanni Rotondo (nella Casa Sollievo della Sofferenza, dove Simone si trova tuttora, ndr)". Oggi il 37enne è allettato ma vigile. "È però a rischio soffocamento per via di una stenosi tracheale che non gli consente di bere, mangiare e respirare bene. Per questo sarà sottoposto a breve a un altro intervento".

76 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views