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Storie di italiani all'estero

“Da 7 anni ho scelto di vivere in Norvegia, qui la parola d’ordine è no stress”: la storia di Cristina

Cristina, 34enne originaria della provincia di Bergamo, da 7 anni vive in Norvegia, dove insegna lingue e di recente ha aperto una sua scuola online. “Qui c’è molto rispetto dei diritti del cittadino, gli stipendi sono alti e il lavoro lascia molto spazio alla vita privata”, ha raccontato a Fanpage.it.
A cura di Eleonora Panseri
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Cristina, 34 anni, italiana in Norvegia
Cristina, 34 anni, italiana in Norvegia
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"Ormai sono 7 anni che vivo qui e con mio marito ci troviamo molto bene". Cristina, 34 anni, originaria della provincia di Bergamo, vive in Norvegia ed è una dei tanti italiani all'estero che hanno scelto un Paese scandinavo come loro nuova casa.

Dopo essersi laureata in Italia, si è trasferita: per 6 anni ha vissuto in un'isola fuori Trondheim e ora lei e suo marito si sono stabiliti a Bergen. A Fanpage.it Cristina ha spiegato la sua scelta e raccontato la sua vita in un luogo così diverso e lontano da quello di origine, ma che si trova al settimo posto nel World Happiness Report 2023, la classifica dei Paesi dove si vive meglio.

Quando e perché hai deciso di trasferirti in Norvegia? 

Mi sono trasferita qui ad aprile 2016, ma avevo già iniziato a programmare il trasferimento nel 2015. Io ho studiato tantissime lingue, ma non quelle scandinave e inizialmente non avevo preso in considerazione la Norvegia, come posto dove spostarmi.

Poi però è successo che quello che era all'epoca il mio ragazzo, e oggi è mio marito, aveva iniziato a fare dei corsi di subacquea ricreativa con un amico e insieme avevano pensato di fare anche un'esperienza lavorativa come sub commerciale, ovvero quelle persone che fanno immersioni per lavoro e non per divertimento. Il corso, della durata di 4 mesi, l'hanno trovato a Oslo.

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Una volta che lui è arrivato lì ha parlato tanto con persone del posto e stranieri in Norvegia e valutato le opportunità a livello lavorativo, per lui nell'ambito della subacquea e dell'ingegneria, in cui poi si è laureato, e anche per me nell'ambito della lingue e dell'insegnamento.

Sono tanti gli stranieri che in Norvegia fanno gli insegnanti di lingue perché qui c'è molta richiesta ma i norvegesi non insegnano lingue un po' più particolari. L'inglese è obbligatorio dalle elementari, dalle medie invece si studiano anche lo spagnolo, il tedesco e il francese. Alle superiori si può scegliere tra 44-45 lingue diverse, come il cinese, l'arabo o anche l' italiano. Se sai delle lingue di nicchia, non si ha tanta concorrenza.

Il mio ragazzo ha quindi finito il corso e si è laureato, io anche. Abbiamo lavorato un po' in Italia, studiato norvegese, siamo partiti e siamo rimasti qui.

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Ora di cosa vi occupate? Come vi trovate a livello lavorativo?

Ci troviamo veramente bene. Lui ha lavorato circa 2 anni nella subacquea e ora fa l'ingegnere. Io ho cominciato come supplente, mentre ora ho aperto una mia scuola di lingue online. Qui è veramente facile aprire una partita Iva, tante persone mi hanno contattato sul web per avere informazioni a riguardo.

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Perché tu ha deciso di condividere la tua vita in Norvegia anche sui social, giusto?

Sì, quando mi sono trasferita ho iniziato a mettere foto e storie su Instagram e piano piano mi hanno iniziato a seguire tante persone che mi facevano domande sul Paese.

Così ho deciso di aprire un canale su Youtube per rispondere a quelle più frequenti con video dove spiego qual è il costo della vita in Norvegia, come festeggiano il Natale qui e qualche piccola lezione di lingua.

Quando ci siamo trasferiti noi, non è stato tanto facile trovare informazioni in italiano. Mi fa piacere spiegare agli altri come funzionano le cose qui e aiutarli a risolvere i loto dubbi.

Palafitte sulla Nidelva, il fiume di Trondheim.
Palafitte sulla Nidelva, il fiume di Trondheim.

Cosa ti piace della Norvegia?

Quando sono qui mi sento molto sicura ed è una cosa che noto quando torno in Italia o vado all'estero. Mi sento tranquilla anche a girare di sera. In Italia non sono mai stata spaventatissima, anche se quando studiavo a Milano sono sempre stata attenta. Però qui noto che non ci faccio più attenzione.

A livello di qualità della vita, quali sono le differenze con l'Italia?

Qui c'è molto rispetto dei diritti del cittadino e la parola d'ordine è ‘no stress‘ in qualsiasi ambito, a scuola, al lavoro, dappertutto. Gli stipendi sono più alti e gli orari lasciano tendenzialmente molto spazio alla vita privata delle persone.

Si possono prendere permessi tranquillamente e nessuno fa pressioni. Non c'è quella cosa del ‘vivi per lavorare' ma lavori per guadagnarti da vivere e avere una vita dignitosa e rilassata.

E le persone come sono? Com'è stato abituarsi a un Paese così lontano e così diverso? 

Le trovo calorose e aperte, anche se il luogo comune è che siano fredde. Hanno solo un modo diverso di socializzare, sono un po' più riservate e rispettose della privacy però sono sempre contente di fare amicizia con gli stranieri, soprattutto nelle città. Non necessariamente ti invitano a bere un caffè, ma magari ti chiedono di andare a fare insieme sci di fondo o di partecipare a un barbecue.

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All'inizio è dura, ti abitui prima al lavoro e ai ritmi diversi della giornata. Ma la cultura è difficile da sradicare per acquisirne un'altra. Bisogna un po' adattarsi, anche se i norvegesi sono molto curiosi, gli piace tanto viaggiare all'estero e conoscere persone straniere.

Invece, cosa proprio non ti piace?

Una cosa che non mi manca quando vado via è il clima. E anche questa situazione "luce-buio" scombinata, mi manda in crisi. Però è molto soggettiva, mio marito non ha tutti questi problemi e tante altre persone la gestiscono in modo più tranquillo.

In fatto di cibo, invece, devo dire che non mi trovo malissimo. Certo, noi italiani siamo molto "viziati" perché mangiamo bene e c'è una buona qualità. Qui c'è molta meno varietà, anche se ormai si trova di tutto, ma tanti prodotti sono importati e, di conseguenza, congelati.

Cosa ti manca dell'Italia?

La famiglia e gli amici, soprattutto, e anche il cibo. Un'altra cosa che mi manca tanto, anche se non l'avrei mai detto perché l'ho sempre data per scontata, è l'architettura. Capisco solo ora perché gli stranieri vengono in Italia così volentieri e passeggiano come se fossero in un museo a cielo aperto, me lo dicono tanto anche i norvegesi.

Fantoft Stavkirke, Bergen
Fantoft Stavkirke, Bergen

Anche qui il paesaggio è molto bello però c'è molta più natura, ci sono boschi anche poco fuori dalla città. E questo influenza il modo di vivere. Qui si finisce di lavorare alle 16 e spesso si vedono papà e mamme che con i bimbi vanno in bici o vanno a passeggiare nei boschi dietro casa. Le persone hanno un rapporto con la natura completamente diverso e hanno proprio altri ritmi.

A chi consiglieresti la Norvegia come Paese dove trasferirsi?

La consiglio a chi sa adattarsi. Alcune persone a cui avevo fatto lezioni di norvegese online prima che venissero qui sono scappate dopo un mese o meno perché non ce la facevano a gestire il clima, il buio e non riuscivano a legare con le persone.

Bisogna essere molto aperti a fare nuove esperienze, mettersi in testa che bisogna adattarsi e rinunciare a delle cose che per noi italiani sono la norma. Però questo Paese può dare anche tanto.

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La Norvegia è assolutamente un posto super adatto a chi preferisce passare tanto tempo nella natura. Molti mi hanno detto che qui la loro qualità della vita è cambiata. Se si cerca un rapporto stipendio/qualità della vita migliore questo è il posto ideale.

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