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Cuneo, scivola su una lastra ghiacciata e si schianta in un dirupo dopo un volo da 200 metri

A provocare la morte del 54enne Paolo Canino sarebbe stata lastra ghiacciata posta lungo il sentiero che stava percorrendo. L’uomo, alpinista esperto e guida ambientale, è morto in seguito a una terribile caduta da duecento metri d’altezza.
A cura di C. M.
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É morto nel luogo che più amava, la montagna. A provocare la morte del 54enne Paolo Canino, guida alpina originaria di Villar Perosa, è stata molto probabilmente una banale scivolata, che l'ha portanto a schiantarsi in un dirupo facendo un volo di oltre 200 metri. L'incidente è accaduto sulle montagne del Vernante, nel Cuneese, nel pomeriggo della Vigilia di Natale. Paolo era uscito con un gruppo di amici per un'escursione con le ciaspole come tante, che però è finita in tragedia. La guida sarebbe precipitata in un dirupo del Vallone della Creusa, a 1500 metri d'altezza. Soccorso dopo molte ore dai vigili del fuoco, dai carabinieri e dal soccorso alpino, per Paolo non c'era purtroppo già più nulla da fare.

Secondo quanto si apprende da un'iniziale ricostruzione della dinamica dell'incidente, il 54enne si sarebbe momentaneamente allontanato dal gruppo di amici per tornare indietro, dirigendosi sul sentiero verso la località Folchi. Gli amici, preoccupati dalla sua prolungata assenza, hanno fatto scattare l'allarme intorno alle 16. Le ricerche sono andate avanti fino a notte fonda e Paolo alla fine è stato ritrovato privo di vita in fondo a un dirupo. A provocare la caduta sarebbe stata una scivolata su una lastra ghiacciata posta lungo il sentiero che porta a Valgrande. La salma dell’alpinista è stata riportata a valle poco prima dell’una di questa notte.

Paolo Canino era uno alpinista esperto, una guida che per mestiere accompagnava gli appassionati sulle montagne torinesi e cuneesi. La sua prossima escursione era prevista per il 2 gennaio in Val Germanasca. “Ti ricorderò per alcune nostre escursioni fatte assieme, e che risate, la tua ironia sovente spezzava le nostre paure sui monti che tanto amavi,come li amo io ,ma per te era diverso: non passava un giorno, non potevi farne a meno, quasi fosse la tua ombra”, ha scritto Emilio, in ricordo dell'amico scomparso.

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