Cuneo, professoressa fece sesso con l’alunno 14enne: condannata a 3 anni e 10 mesi

Tre anni e dieci mesi di carcere, con la facoltà di scontare la pena in regime di detenzione domiciliare: è questa la condanna inflitta dal tribunale di Cuneo a un'insegnante di scuola media accusata di violenza sessuale su minore e atti persecutori. I giudici non hanno creduto alla tesi difensiva di un rapporto alla pari tra la professoressa, di 42 anni e residente a Savigliano, e un quattordicenne che le era stato affidato durante una docenza di sostegno. Per la donna, all'epoca 36enne, la procura aveva chiesto una condanna a sette anni. Secondo il pubblico ministero avrebbe plagiato il suo protetto fino a indurlo ad accusare la madre di inesistenti maltrattamenti, solo per passare una notte insieme alla prof-amante.
Una prassi, quella di recarsi a casa della professoressa, che si era ripetuta durante tutte le vacanze natalizie, in teoria perché l'adolescente doveva preparare da privatista l'esame di terza media. Più tardi sarebbe arrivata la scoperta di foto e messaggi hard sullo smartphone, da parte della madre di lui. La relazione sarebbe andata avanti per mesi, un'infatuazione che aveva persino indotto la donna a tatuarsi il nome dell'allievo.
L'accusata ha ammesso in aula i rapporti sessuali con il minorenne, collocandoli però in un periodo successivo, quando i due non erano più alunno e docente. Nella sentenza di primo grado è disposto anche il pagamento di 30mila euro alla parte civile, a titolo di risarcimento. L'insegnante, sospesa e poi rientrata in servizio, è stata dichiarata interdetta in perpetuo da incarichi in scuole di ogni ordine e grado.