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Cuneo, abusi sulla nipotina: maresciallo della Finanza degradato e rimosso

Al maresciallo erano stati inflitti un anno e dieci mesi per avere costretto una nipote minorenne a subire atti sessuali. Sospeso dal servizio nel 2011, a sentenza definitiva è stato degradato.
A cura di Susanna Picone
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Un maresciallo della Guardia di Finanza condannato in via definitiva per violenza sessuale su minore è stato degradato a “soldato semplice” ed espulso. La stampa non ha mai parlato del suo caso ma questa circostanza “non implica che la lesione all'onore dell'amministrazione militare non sia avvenuta”, fa sapere il Tar del Piemonte che ha quindi confermato il provvedimento emesso nel 2016 dal Comando dell'Italia nord-occidentale delle Fiamme Gialle. All’epoca degli abusi il maresciallo lavorava a Cuneo e fu condannato a un anno e dieci mesi di reclusione per avere costretto una nipote minorenne a subire atti sessuali. Fu sospeso dal servizio nel 2011 e quando è arrivata la sentenza definitiva è stato degradato. Lui si è rivolto al Tar affermando che “la rimozione per perdita del grado” non era obbligatoria, visto che la pena non era superiore ai tre anni, e ha sostenuto che la vicenda non aveva nulla a che vedere col suo lavoro di maresciallo della Guardia di Finanza.

“Reato odioso di per sé” – Ma alla fine la risposta dei giudici è che il finanziere è stato condannato “per un reato odioso di per sé” con una “duplice violazione” dei doveri di correttezza e di lealtà assunti con il giuramento. Ha insomma violato una legge e ha danneggiato “una persona minorenne la cui difesa rientrava nei suoi compiti istituzionali di militare”. Doveri che avrebbe dovuto osservare sia in servizio come nella vita privata. La sanzione inflitta dal Comando è quindi secondo il Tar giustificata anche se la sua vicenda non ha avuto eco sui media in quanto la “lesione all'onore” della Finanza è avvenuta ugualmente.

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