Cugine uccise sull’A28, lo strazio della madre di Sara: “Non mi do pace. Il responsabile deve pagare”
“Mi auguro che a questa persona venga dato l’ergastolo, ho già parlato con il mio avvocato e mi costituirò parte civile perché deve pagare. Questa persona ha distrutto la vita di mia figlia”, sono parole piene di rabbia e dolore quelle di Stefania Di Grazia, la madre di Sara Rizzotto, la donna di 27 anni morta nell’incidente avvenuto lo scorso 30 gennaio lungo l’autostrada A28, tra Villotta e Azzano Decimo. Nello schianto è morta anche la cugina, Jessica Fragrasso, 20 anni: entrambe stavano rientrando a casa dopo aver trascorso una domenica insieme quando una Land Rover ha travolto la loro Fiat Panda trascinandola per metri. L'uomo alla guida, poi fuggito dopo lo schianto, è risultato positivo all'alcoltest.
Ed è nei suoi confronti che la madre di Sara Rizzotto, sposata e mamma di due bambine, che erano nell'auto al momento dell'incidente, usa parole dure in uno sfogo raccolto dal Quotidiano del Piave. Le bambine, una di due anni e mezzo e l'altra di pochi mesi, sono rimaste ferite nell'incidente e sono state trasportate in condizioni critiche all'ospedale di Udine: “La bambina più grande è in sala operatoria – ha spiegato nonna Stefania – per una operazione all’altro femore, mentre la più piccola sembra stabile ma sta facendo accertamenti”. E poi il pensiero a quella figlia avuta molto giovane e che tutti le ammiravano: “Sara era laureata con il massimo dei voti, era bravissima nel lavoro, solare e determinata in quello che faceva – continua la donna che vive nel Padovano – ci sentivamo spesso via telefono, anche quando è nata la figlia più piccola mi mandava sempre un sacco di foto. Mi mancherà, ma io non mi do pace, non riesco a concepire che mia figlia è morta, il mio cuore è straziato dal dolore”.