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Cucine da incubo e cibo avariato, Nas Bologna sequestrano 40 tonnellate di alimenti

Sono 420 gli esercizi pubblici controllati dal Nas di Bologna durante il periodo estivo. I militari hanno sequestrato circa 40 tonnellate di alimenti non conformi, privi di etichettatura e tracciabilità.
A cura di S. P.
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Tredici esercizi pubblici chiusi, per un valore complessivo di oltre 2,5 milioni di euro; oltre quattrocento quelli controllati; circa quaranta le tonnellate di alimenti non conformi, privi di etichettatura e tracciabilità e novantacinque le persone segnalate alle autorità giudiziaria e amministrativa competenti. È questo il bilancio dei controlli compiuti durante la stagione estiva nel settore della ristorazione, dai Carabinieri del Nas di Bologna, nella stessa provincia di Bologna e sulla Riviera emiliano-romagnola, nelle province, di Ferrara, Ravenna, Forli-Cesena e Rimini. I numerosi controlli sono stati effettuati presso ristoranti, pizzerie, bar, esercizi di ristorazione etnica, gelaterie, stabilimenti balneari, camping, villaggi turistici e campeggi. Il sequestro delle circa quaranta tonnellate di alimenti non idonei al consumo e privi di qualunque forma di tracciabilità per la sicurezza alimentare ha un valore complessivo di oltre 250.000 euro. Complessivamente sono state contestate violazioni amministrative per un ammontare pari a circa 200.000 euro.

Cibo conservato male e cucine sporche – I Nas hanno trovato refrigeratori con tranci di carne e pesci congelati accatastati l'uno sull'altro, strati di ghiaccio in eccesso, frutta e verdura in avanzato stato di decomposizione, tutto conservato spesso in cucine sporche. Nella città di Bologna sono state denunciate cinque persone per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e per commercio di alimenti riportanti etichette contraffatte e sono state sospesi sei ristoranti e bar per carenze igienico-sanitarie. Nel Forlivese e nel Cesenate sono stati denunciati all'autorità giudiziaria tre operatori e sono state sequestrate otto tonnellate di alimenti. Nel Ravennate è stata sospesa una attività di ristorazione per detenzione di alimenti a base di pesce crudo non sottoposti ai previsti trattamenti di bonifica.

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