video suggerito
video suggerito

Cucinano e mangiano mandragora: madre e figlia gravi all’ospedale

Avevano raccolto la pianta velenosa scambiandola per borragine. Dopo aver accusato i primi malori, hanno subito capito che erano in pericolo. I sanitari all’ospedale Ingrassia di Palermo ora attendono l’arrivo dell’antidoto, la fisostigmina, dal centro antiveleni.
A cura di B. C.
14 CONDIVISIONI
Immagine

Madre e figlia hanno rischiato la vita per avere ingerito una pianta velenosa scambiata per un’altra commestibile. Confusione mentale, vertigini, nausea, diarrea e malessere generale: un mix  di disturbi che ha portato le due donne di 64 e 44 anni al ricovero in gravi condizioni all'ospedale Ingrassia di Palermo. Secondo gli accertamenti, avrebbero cucinato e mangiato della mandragora convinte che si trattasse di borragine.

Quando sono arrivate al pronto soccorso hanno subito detto ai medici di cosa si potesse trattare. Su internet hanno infatti cercato i sintomi e hanno immediatamente compreso che si erano avvelenate e sono corse in ospedale. Le loro condizioni sono attualmente stazionarie. Hanno già subito una lavanda gastrica. Va detto che in seguito all’ingestione della pianta velenosa occorre somministrare un antidoto specifico, la fisostigmina, che solitamente deve arrivare dal centro antiveleni. La madre è stata trasferita in rianimazione dell'ospedale Ingrassia.
Sulla mandragora (nota anche come mandragola) c’è una ricca letteratura formatasi durante i secoli tra il fantastico e lo scientifico in riferimento alle sue presunte proprietà terapeutiche o afrodisiache. Ma in questo caso, le due donne hanno fortunatamente capito che non si trattava di nulla di tutto ciò. E sono corse a chiedere aiuto.

14 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views