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Cucciolo di capodoglio trovato morto sulla spiaggia di Cefalù: “Nel suo stomaco chili di plastica”

Un cucciolo di capodoglio, di circa 6 metri e mezzo di lunghezza, è stato trovato morto sulla spiaggia di Lascari, tra Cefalù e Buonfornello, in Sicilia. Anche se non è ancora nota la causa del decesso, nel suo stomaco gli esperti hanno trovato chili di plastica, tra buste, sacchi e reti. Greenpeace: “Non possiamo certo far finta che non stia succedendo nulla”.
A cura di Ida Artiaco
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Capodoglio spiaggiato a Cefalù (Greenpeace - Facebook).
Capodoglio spiaggiato a Cefalù (Greenpeace – Facebook).

Ucciso forse anche a causa dei chili di plastica che aveva nelle sue viscere. È stato trovato morto sulla spiaggia di Lascari, tra Cefalù e Buonfornello, in Sicilia, un giovane capodoglio, di circa 6 anni e di 6 metri e mezzo di lunghezza, lo scorso venerdì 18 maggio. È quanto ha riferito Greenpeace, che ha anche diffuso le immagini non solo dell'animale spiaggiato ma anche di ciò che gli esperti hanno trovato nel suo stomaco, tra buste, sacchi e reti, così come rivelato dagli accertamenti realizzati dall'Istituto zooprofilattico siciliano in collaborazione con le università di Messina e di Padova. Ancora non è possibile conoscere la causa del decesso, anche perché le indagini sono appena cominciate, ma, come dichiara Giorgia Monti, responsabile campagna Mare dell'organizzazione, "non possiamo certo far finta che non stia succedendo nulla. Il mare ci sta inviando un grido di allarme, un SOS disperato. Bisogna intervenire subito per salvare le meravigliose creature che lo abitano".

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Non è infatti la prima volta che succede un episodio del genere. Quello trovato senza vita sulle coste siciliane è il quinto capodoglio spiaggiato negli ultimi cinque mesi sulle spiagge italiane. L'ultimo caso, eclatante, è quello verificatosi a Porto Cervo l'1 aprile scorso, quando sono stati trovati ben 22 chili di plastica in una femmina di capodoglio, per altro incinta. Anche in quel caso le associazioni ambientaliste diffusero le immagini di quanto trovato nel ventre dell'animale, da buste a piatti e bicchieri monouso, dai sacchi condominiali fino addirittura all'imballaggio di un detersivo con ancora riconoscibili la marca e il codice a barre.

Greenpeace, insieme all'associazione The Blue Dream Project, ha fatto sapere che si impegnerà nelle prossime tre settimane a monitorare i livelli di inquinamento da plastica in mare, in particolare nel Mar Tirreno Centrale. Si tratta di una spedizione di ricerca che si concluderà in Toscana l'8 giugno, in occasione della Giornata mondiale degli oceani. "Il nostro mare e i meravigliosi animali che lo abitano sono in pericolo e ci chiedono aiuto – è l'appello dell'organizzazione -. Noi non abbiamo intenzione di stare a guardare e ci stiamo attivando con The Blue Dream Project e con i ricercatori per monitorare lo stato di salute del Mediterraneo. Tu sei pronto a seguirci?".

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