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Processo sulla morte di Stefano Cucchi

Cucchi, il carabiniere del baciamano a Ilaria: “Clamore inaspettato. È stato un gesto spontaneo”

Il carabiniere, ancora oggi in servizio presso il tribunale di Roma, protagonista del baciamano a Ilaria Cucchi nell’aula bunker di Rebibbia ha spiegato i motivi del suo gesto: “Mi sono sentito di farlo e l’ho fatto. Non voglio e non posso dire altro. Finalmente dopo 10 anni è stata fatta giustizia”
A cura di Ida Artiaco
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"Non mi aspettavo tutto questo clamore": così è intervenuto il carabiniere protagonista del baciamano a Ilaria Cucchi nell'aula bunker del carcere di Rebibbia, al termine della sentenza del processo bis sulla morte di Stefano Cucchi, con la condanna a 12 anni per i suoi colleghi Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro per omicidio preterintenzionale. "Mi sono sentito di farlo e l'ho fatto", ha sottolineato all'AdnKronos il militare, maresciallo maggiore dell'Arma, regolarmente in servizio oggi al tribunale di Roma a piazzale Clodio, il quale ha anche aggiunto: "Non voglio e non posso dire altro". Il gesto di ieri è stato considerato come un atto di "galanteria" nei confronti di una signora. "Finalmente dopo 10 anni è stata fatta giustizia", ha detto ancora ai giornalisti che gli chiedevano le ragioni del gesto.

Il militare ha poi sottolineato che "non si è trattato affatto di esibizionismo. Il nostro ruolo è quello di farci da parte e non stare sotto i riflettori. Io e i miei colleghi conosciamo la famiglia Cucchi da tempo, lavorando qui da anni nelle aule del tribunale. Non mi aspettavo tutto questo clamore". La stessa Ilaria, pochi minuti dopo la sentenza, aveva pubblicato la foto del baciamano su Facebook, aggiungendo: "Una giornata difficilissima. Questa per me è stata una carezza. Mi ha scaldato il cuore. Questo per me è un carabiniere vero". Proprio ieri, giovedì 14 novembre, la prima Corte d'Assise di Roma ha infatti condannato a 12 anni per omicidio preterintenzionale i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro. Sono stati loro, per i giudici, a picchiare Stefano Cucchi la sera dell'arresto nei locali della Compagnia Casilina. Il superteste del processo Cucchi e carabiniere sotto processo Francesco Tedesco è stato assolto dall'accusa di omicidio preterintenzionale ma condannato a due anni e sei mesi per falso. Roberto Mandolini è stata condannato a 3 anni e otto mesi, mentre viene prosciolto Vincenzo Nicolardi.

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