Crollo sul Monte Bianco, si staccano 120mila metri cubi di ghiaccio dal seracco Gendarme Rouge

Si chiamava “Gendarme rouge” per via della sua vicinanza alla Sentinella Rossa. Il passato è d’obbligo visto che il seracco (blocco di ghiaccio che si forma in seguito ai movimenti dei ghiacciai e in concomitanza della formazione di crepacci) nel massiccio del Monte Bianco non esiste più. Un distacco importato, stimato in oltre 100mila metri cubi, ma senza conseguenze negative grazie soprattutto all’azione di monitoraggio, come sottolinea la Fondazione Montagna Sicura.
Tra il 31 gennaio ed il 7 febbraio, il ghiaccio aveva iniziato a scivolare con velocità di 50 – 70 cm al giorno. Allo stesso tempo, i tecnici avevano notato un progressivo allargamento della frattura a monte del Seracco. Il distacco è cominciato l’8 febbraio, la parte crollata è larga quasi 60 metri, profonda 45 e alta 46 metri.
"La situazione era già stata segnalata – si legge in una nota – dalla Struttura regionale Assetto idrogeologico dei bacini montani che collabora con la Fondazione Montagna sicura. La Regione aveva informato subito il Comune e di conseguenza la Commissione locale valanghe di Courmayeur per l'eventualità di gestione di una criticità, dovuta al possibile crollo del seracco su pendii sottostanti".
Il crollo, va detto, è stato provocato più dalla semplice forza di gravità, come sottolineano gli esperti, che dal cambiamento climatico come invece avvenuto quest'estate con il "ghiacciaio in bilico" sulle Grandes Jorasses che minacciava l'abitato di Planpincieux.