Crollo Ponte Morandi, sopravvissuti si sposano: “Seconda vita dopo aver visto la morte”
“Nel momento in cui pensi di morire, ti rendi conto di cos’è più importante nella vita”.
Sono le parole di Natasha Yelina, sopravvissuta insieme al suo compagno Eugeniu Babin al crollo del ponte Morandi. La coppia ha così deciso di iniziare la loro “seconda vita” con il matrimonio, lo stesso rimandato per troppi anni a causa del lavoro e della loro attività. Natasha e Eugeniu, infatti, oltre a essere uniti nella vita, sono anche soci e colleghi nel centro estetico che gestiscono e in cui lui lavora come parrucchiere e lei come estetista.
Rivivendo quei tragici momenti Eugeniu racconta a Fanpage.it: “E’ come un film di fantascienza, che mi rimane in testa e lo rivedo sempre”. I due erano da diretti Santa Maria Capua a Vetere, dove vivono, in Francia quando il ponte è crollato: “Ad un certo punto il ponte ha rimbalzato, da lontano ho visto che un altro pezzo di ponte si stava rompendo – continua Eugeniu “abbiamo chiuso gli occhi e siamo arrivati sotto le macerie”. Il volo insieme a grandi blocchi di cemento e poi l’atterraggio, “d’improvviso ci siamo fermati, era buio, pregavo che la macchina non esplodesse dato che era a gas” ricorda Natasha “vedevo la mia gamba con l’osso uscito fuori e la caviglia appesa, ma non ho detto niente a Eugeniu per non farlo preoccupare troppo”. Eugeniu che negli stessi istanti pensava “Siamo vivi? Natasha sei viva?” e al suono della voce della futura moglie un grande sollievo.
Dalla ricostruzione dei tecnici e analizzando i video Eugeniu ha realizzato che si trovavano proprio al centro del ponte nel momento del crollo, “la macchina era come una pizza”. Natasha perdeva molto sangue ed era convita di morire, confessa, ma poi sono arrivati i soccorsi e ora dice: “Quando ti succede una cosa del genere trovi ridicolo che non hai mai trovato un giorno nella vita per sposarti” e Eugeniu aggiunge “Ora c’è il tempo di farlo, è capitata questa cosa e ci hanno regalato una seconda vita”.
Non appena si saranno ripresi dalla convalescenza si sposeranno in chiesa “Prima però dobbiamo camminare, perché in chiesa voglio andarci con le mie gambe” scherza Natasha.