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Crollo ponte Morandi a Genova

Crollo ponte Genova, Marina e la figlia Camilla vive per miracolo: “Mano nella mano sotto le macerie”

Marina Guagliata, 58 anni, e la figlia Camilla, 24, sono due delle superstiti del crollo del ponte Morandi di Genova. Dal letto dell’ospedale villa Scassi, dove sono ricoverate entrambe, la donna ha raccontato gli attimi precedenti e successivi il collasso del viadotto, che le ha colpite mentre si trovavano nell’isola ecologica Amiu: “È stato un attimo ed è crollato tutto”.
A cura di Ida Artiaco
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"È stato un attimo. Ci siamo tenute mano nella mano sotto le macerie". Marina Guagliata e la figlia Camilla sono due delle superstiti del crollo del ponte Morandi di Genova dello scorso 14 agosto. Dal letto dell'ospedale villa Scassi della città ligure nel quale sono ricoverate entrambe, hanno ricordato gli attimi che hanno preceduto il collasso del viadotto e poi quelli immediatamente successivi, quando i soccorritori sono riusciti a salvarle dallo stesso destino toccato alle vittime di questo disastro, che al momento sono 38. Mamma e figlia si trovavano nei pressi dell'isola ecologica Amiu, l'azienda che gestisce i rifiuti cittadini, sul quale la struttura si è abbattuta, lungo il Polcevera.

"Siamo appassionate di antiquariato – ha detto Marina, 58 anni, madre anche di un altro ragazzo e titolare di un'azienda di luminarie molto famosa a Serra Riccò, dove vive con la sua famiglia, che si trova ricoverata all'ospedale villa Scassi insieme alla figlia, 24 anni -. Camilla è in condizioni più gravi, perché ha riportato la rottura del bacino, ma oggi finalmente siamo certi che se la caverà". La ragazza è stata sepolta completamente dai resti del viadotto. "Sentivo che era là sotto, ma vicina a me – ha continuato la madre -, così ho iniziato a toglierle le pietre dalla faccia e dalla bocca, poi ho perso conoscenza. È stato un attimo ed è crollato tutto, ma io non ricordo quasi nulla. È Camilla che mi ha raccontato che mi sono messa a urlare, forse solo oggi, dopo due giorni, inizio a realizzare cosa sia accaduto". Ha poi tenuto le mani della figlia per un tempo indefinito. "Hanno estratto prima me, che ero sepolta solo fino al collo, ma io non volevo lasciarla neppure per un secondo", ha ancora ricordato.

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