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Crollo ponte A14, l’esperto: “In Italia la manutenzione della viabilità è pessima”

Secondo il professor Ponti quelli per la manutenzione sarebbero “soldi spesi molto meglio di quelli che vengono investiti in grandi opere autostradali e ferroviarie”.
A cura di Davide Falcioni
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"La manutenzione della viabilità ordinaria è obbiettivamente pessima, perché gli enti che se ne fanno carico sono molto frammentati e hanno scarsità di fondi". A dirlo è il professor Marco Ponti, docente ordinario di Economia e pianificazione dei trasporti al Politecnico di Milano ed esperto del settore delle infrastrutture, commentando l'incredibile tragedia avvenuta ieri lungo l'autostrada A14, tra i caselli di Loreto e Ancona Sud, dove un cavalcavia è crollato sulla sede stradale causando la morte di Emidio Diomede, 60 anni e Antonella Viviani, 54 anni, marito e moglie che vivevano a Spinetoli, in provincia di Ascoli Piceno, e si stavano recando all'ospedale Torrette del capoluogo marchigiano per una visita medica. Nel crollo sono rimasti inoltre feriti tre operai di una ditta romena che stava effettuando dei lavori proprio su quel ponte. "Il crollo di un ponte sulla A14 vicino ad Ancona – aggiunge il professore in un'intervista al Quotidiano – sembra un evento più grave perché è avvenuto sull’autostrada a pedaggio. Più di così al momento non posso dire, forse l’indagine dirà che la lesione non si poteva scoprire e che si tratta di un evento eccezionale non riscontrato in letteratura. Bisogna però dire un’altra cosa: negli incidenti le uniche analisi che si possono fare sono statistiche e statisticamente i crolli e morti per crolli sulle strade sono davvero molto pochi. In Italia abbiamo circa 10 morti al giorno per incidenti stradali, la mortalità da crolli al contrario è molto bassa".

Impossibile, per il professor Ponti, dire a quanto ammonterebbe la spesa per la messa in sicurezza e la manutenzione della rete viaria italiana, anche se "si può comunque dire che sarebbero soldi spesi molto meglio di quelli che vengono investiti in grandi opere autostradali e ferroviarie". Una manutenzione efficace, secondo il docente, "crea occupazione a breve termine, che è una cosa di cui abbiamo bisogno, mentre le grandi opere occupano pochissimo. Prendiamo l’alta velocità Milano-Torino: è deserta ed è costata 8 miliardi. Ha una capacità di 330 treni al giorno e ne passano 40. Con quei soldi si mettono a posto un sacco di strade".

Il crollo forse causato da un errore umano

Nel frattempo è partita l'inchiesta per fare luce sulle cause del crollo del cavalcavia e, secondo la Procura di Ancona, a determinarlo potrebbe essere stato un errore umano. Non si tratterebbe di un collasso "strutturale" bensì di un errore tecnico nel corso dei lavori di spostamento del cavalcavia per l'ampliamento della carreggiata dell'autostrada. Secondo le prime ipotesi, infatti, il crollo sarebbe avvenuto per il cedimento dei pilastri provvisori realizzati per sostenere i martinetti utilizzati per sollevare il cavalcavia.

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